L’amarezza di Ribery: “Volevo restare alla Fiorentina, c’è stato poco rispetto”

L’attaccante si racconta a Toscana Tv: “In questi due anni in viola ho dato il massimo, ma il mio impegno non mi è stato riconosciuto. Nelle ultime quattro settimane non mi ha chiamato nessuno…”. E sul futuro: “Mi piacerebbe restare in Italia. Quanto al club spero torni ad alti livelli, i tifosi meritano di più”

“Volevo restare un altro anno. Ma è andata diversamente”. Franck Ribery si racconta a Toscana Tv spiegando il proprio amore per la città e per Firenze. Non nascondendo un po’ di rammarico per come è finita la sua esperienza in viola. “Non so cosa farò nel prossimo futuro – dice FR7 – perché la mia idea era quella di poter proseguire l’avventura nella Fiorentina per un’altra stagione. Diciamo che mi piacerebbe comunque restare in Italia”.

DIVORZIO

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Poi sulle ultime settimane. “Non ho mai voluto parlar male della società. Diciamo che l’ultimo periodo è stato un po’ difficile. Io in questi due anni ho dato sempre il massimo, questa è la mia mentalità. È stata dura perché nelle ultime tre-quattro settimane non ho mai sentito nulla, nessuno mi ha chiamato e questo vuol dire che mi hanno mancato un po’ di rispetto. Mi è sembrato che questi due anni in cui ho dato tutto non siano stati così riconosciuti. Il rapporto con i giornalisti? Ho sempre avuto un buon rapporto con la stampa sia in Italia che in Germania. In Francia diciamo è un po’ diverso, ma devo ringraziare tutti anche a Firenze. Ho avuto un rapporto positivo perché la gente ha visto che ho dato sempre il massimo”.

AMORE

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“Già prima che arrivassi a Firenze, tutti sapevano che la Fiorentina era un club importante per l’Italia. Sono venuto per portare qualcosa anche se non pensavo di lottare per salvarci in questi due anni. Ma nel futuro c’è la potenzialità per fare davvero delle belle cose. Spero che la Fiorentina torni ad alti livelli, è una società importante per tutta Italia ed arrivai anche per questo. I tifosi meritano di più”. Ed ancora. “Per me sono stati due anni veramente belli e sono molto contento perché ho conosciuto tante persone, una città bella ed i suoi tifosi. Anche in spogliatoio è stata una bella esperienza perché ho dato il mio massimo per la società e per la squadra. Peccato, pensavo di continuare un anno in più con la Fiorentina, però così è la vita e così è il calcio”.

VLAHOVIC

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“Dusan è come un piccolo fratello: ci ho parlato tanto perché ha un potenziale veramente grande, ma doveva cambiare tante cose. Ha guardato come lavoravo ed è cambiato. Abbiamo visto gli ultimi sette mesi tutto quello che ha fatto, sono contento per lui. È un giovane che ascolta e questo è molto importante. Io ricordo che nel 2006 quando ho perso la finale del Mondiale con l’Italia ed ero giovane, ascoltavo sempre. In campo mi è piaciuto giocare dietro a Dusan, mi sono trovato bene ed aiutavo anche la squadra. È stata una bella esperienza, penso sia stata una buona cosa anche per Vlahovic”.

TIFO ITALIA

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“Ci sono stati molti grandi momenti, come la partita con l’Inter a San Siro anche se non vincemmo. Va detto che giocare senza tifosi mi ha reso triste perché non ho potuto approfittare del loro calore. È stato difficile giocare senza tifosi a Firenze. Nella finale dell’Europeo per chi tiferò? Sto per l’Italia, spero vinca”.

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