L’addio a papà Cairo. “Uomo serio e generoso”

Le parole del parroco all’omelia: “Tra le sue passioni c’erano il ciclismo e il Torino”

C’è tanto granata, tanto Toro, ma ovviamente non solo, a dare l’ultimo saluto a Giuseppe Cairo, papà di Urbano e vicepresidente del club, spentosi martedì nella sua casa di Abazia di Masio all’età di 90 anni. Dietro l’altare della chiesa parrocchiale Regina degli Apostoli prendono posto i bambini della scuola calcio e i ragazzi più grandi delle giovanili, tutti in divisa.

Accanto allo stendardo del Torino c’è quello dell’Alessandria, la società in cui da giovane Giuseppe Cairo aveva giocato nel ruolo di centravanti. E poi ecco i calciatori del Toro di oggi, Alessandro Buongiorno, e di ieri, Claudio Sala, mitico capitan scudetto, con Moreno Longo(che è stato pure allenatore) più un tecnico molto amato dai tifosi, Gian Piero Ventura. Arrivano anche gli agenti di Singo (Nana) e Bremer (Paolo Busardò), in compagnia del decano dei nostri procuratori, Giovanni Branchini: tutti legati a Urbano Cairo da stima reciproca prima che da operazioni di mercato.

Dirigenti

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Non mancano quei dirigenti del Torino che nel passato hanno accompagnato a lungo il presidente Urbano, cioè Antonio Comi e Massimo Bava, e naturalmente compaiono quelli che sono al timone oggi, ovvero il direttore tecnico Davide Vagnati, Ruggero Ludergnani ed Emiliano Moretti. Tra i molti compaesani del signor Giuseppe, come semplicemente amava essere chiamato, spuntano volti noti come l’attore Massimo Boldi (amico di vecchia data della famiglia Cairo), Massimo Giletti ed Evelina Christillin, che oggi fa parte del consiglio della Fifa. Per il mondo dell’imprenditoria ecco Diego Della Valle, azionista di Rcs MediaGroup. Con lui altri componenti del Cda di Rcs, tutto il top management da Alessandro Bompieri a Francesco Carione a Uberto Fornara, nonché il direttore della Gazzetta dello Sport, Stefano Barigelli, quello del Corriere della Sera, Luciano Fontana. E poi Carlo Verdelli, che dirige il settimanale Oggi e gli altri direttori delle testate del gruppo. C’è il vertice di La7 con l’amministratore delegato Marco Ghigliani e il direttore Andrea Salerno. Tra i presenti anche Marco Durante, proprietario di LaPresse.

Omelia

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La chiesa di Abazia di Masio, nonostante sia molto accogliente, non riesce a ospitare tra i banchi tutti i presenti. L’orazione di don Carlo Franco, il parroco, sottolinea l’umanità e la signorilità del vicepresidente del Toro. “Giuseppe Cairo è stato un uomo serio e generoso, capace di affermarsi sul piano professionale lavorando con tenacia e profitto, tanto da raggiungere ottimi risultati. Tra le sue passioni sportive c’era anche il ciclismo, però avendo giocato al calcio, seguiva il Torino con particolare assiduità, con piacere e competenza. Persona semplice, amava questo nostro paese, si sentiva bene in mezzo a noi. Ed era sempre pronto ad aiutarci. Ricordo, ad esempio, le sue osservazioni, i suoi suggerimenti per tenere in ordine la chiesa, migliorarla. Insieme con l’amatissima moglie Maria Giulia ha dato vita a una gran bella famiglia e adesso dobbiamo essere certi che si siano ritrovati lassù, marito e moglie, come ci ha detto nostro signore Gesù”.

Conforto

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Poi la Messa finisce e ci si ritrova sul sagrato. Urbano Cairo e i fratelli Roberto, Isabella e Laura vengono sommersi di nuovo dai tantissimi amici che ci tengono a testimoniare la loro vicinanza, il loro affetto e il loro cordoglio. Perché quando scompare un genitore molto amato, anche se novantenne, lo strappo lo si avverte sempre fortissimo.

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