La voglia degli ex e le scintille di luglio: Juric prepara un dispetto a Conte

Faraoni, Dimarco e Salcedo sfidano il club li ha tenuti a battesimo. E fra i due allenatori in passato sono già volate parole grosse

“Il gol? Dispiace, sono interista”. Così, il 15 settembre 2018, parlò Federico Dimarco, dopo la prima rete in Serie A segnata proprio a San Siro contro i nerazzurri. Inter-Parma 0-1. Una parabola strana quella impressa al pallone dal laterale sinistro che beffò anche Handanovic. Poi l’esultanza scatenata, con tanto di maglia tolta e lanciata sul prato del Meazza. Parma speciale anche per Davide Faraoni, che contro gli emiliani ha segnato il suo primo e unico gol in nerazzurro in Serie A il 7 gennaio 2012, subentrando a Diego Milito. Dimarco e Faraoni ora sono al Verona e cercheranno di opporsi proprio all’Inter. Così come Salcedo, il baby attaccante di proprietà nerazzurra che avrà una maglia da titolare viste le contemporanee assenze in attacco di Di Carmine, Favilli e Kalinic.

Il battibecco

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Juric farà affidamento anche su di loro. I tre ex della sfida, chi più e chi meno ancora legati all’Inter, cercheranno di mettersi in mostra contro i nerazzurri. Juric spera possano fare il dispettuccio a Conte, con cui il tecnico del Verona si è scontrato a distanza pochi mesi fa, nel 2-2 del 9 luglio al Bentegodi: scintille verbali tra due che non si tirano mai indietro. “Juric non rompere il ca… e stai muto”, “Stai muto tu, ma come ti permetti” il botta e risposta dalla panchina nel primo tempo. Chissà come e se i due si saluteranno prima del fischio d’inizio. Ma soprattutto, chissà che proprio gli ex Inter non possano regalare gioie a Juric.

Quel gol a San Siro…

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Dimarco si è dichiarato tifoso nerazzurro e c’è da crederci: milanese di nascita, è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter, squadra tifata da entrambi i genitori. Ha compiuto i suoi primi passi in nerazzurro a otto anni e da lì è iniziata tutta la trafila fino alla prima squadra: esordio in Europa League l’11 dicembre 2014 con Mancini in panchina contro il Qarabag, prima presenza in campionato il 15 maggio 2015 contro l’Empoli. Poi i prestiti all’Ascoli e all’Empoli, prima dell’avventura sfortunata con il Sion: rottura del quinto metatarso del piede, solamente nove presenze. Seguirono il ritorno all’Inter, il prestito al Parma e la successiva permanenza in nerazzurro nella prima parte della scorsa stagione, con tre presenze da subentrato contro Torino, Genova e Cagliari, oltre alla maglia da titolare ancora contro i sardi in Coppa Italia. Pochi giorni dopo il trasferimento in prestito al Verona: prima del lockdown qualche minuto qua e là, per poi diventare una pedina preziosa per Juric nel finale di stagione. Sempre in campo nelle ultime dieci partite del 2019/20, tra partenze da titolare e ingressi dalla panchina. Dopo l’estate il Verona lo ha riacquistato in prestito, questa volta con diritto di riscatto. In questa stagione dodici presenze su tredici e ben undici da titolare, con tre assist all’attivo: è uno dei segreti della formazione gialloblù.

Faraoni

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Anche Faraoni è un fedelissimo del tecnico: classe ’91, ha saltato solamente tre partite in stagione a causa di un problema al polpaccio, per il resto è sempre stato schierato in campo dal 1’ e quattro volte con la fascia da capitano. Nato a Bracciano, in provincia di Roma, sembra aver finalmente trovato la sua dimensione dopo anni di pellegrinaggi: Inter, Udinese (a più riprese), Watford, Perugia, Novara, Crotone. Gioca al Verona dal gennaio 2019, con i gialloblù in Serie B: una risalita anche per lui, ora sempre titolare in una squadra d’alta classifica nella massima serie. Faraoni è cresciuto nella Lazio, in cui è passato nel ’98 dopo aver mosso i primi passi nel suo Bracciano. Dodici anni nella cantera biancoceleste, poi il passaggio all’Inter a parametro zero nell’estate 2010, quella del post Triplete: una stagione in Primavera (25 presenze e due gol), esordio in prima squadra nella Supercoppa italiana del 2011 contro il Milan con Gasperini in panchina e prima presenza in Serie A con Ranieri, il 19 novembre contro il Cagliari. C’è anche una presenza da titolare in Champions League, il 7 dicembre contro il Cska Mosca. L’Inter sembrava poter essere il suo futuro, ma il trasferimento all’Udinese nell’ambito dell’operazione Handanovic ha dato il via ad anni di alti e bassi. Faraoni avrà sicuramente voglia di mettersi in mostra contro i nerazzurri.

Vetrina

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Motivazioni enormi anche per Salcedo, che con i suoi 19 anni ha ancora tutto il futuro davanti. E la possibilità concreta di giocarsi il futuro all’Inter: se Dimarco è in prestito con diritto di riscatto e Faraoni appartiene al passato dei nerazzurri, lui può essere riacquistato dal club che nell’estate 2018 ha deciso di puntare su di lui. Anche Salcedo è infatti in prestito con diritto di riscatto al Verona, ma l’Inter avrà nel caso la possibilità di esercitare l’opzione di controriscatto. Eddie è nato a Genova da genitori camerunesi: il padre, Antonio Mora, è stato un giocatore della nazionale del Camerun di basket negli anni ’90. Un gol in Serie A per Salcedo, il 3 novembre 2019 nella vittoria 2-1 contro il Brescia. In questa stagione otto presenze, di cui tre da titolare e tutte nelle ultime giornate: anche a causa dell’emergenza davanti, Eddie sta aggiungendo minuti al motore. Contro l’Inter la grande chance per mettere in mostra tutto il suo valore: c’è Conte da impressionare. E Juric, con gli ex Inter, vuole fare un dispetto ad Antonio dopo gli screzi di luglio.

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