L’amore per la Francia
“Come sanno tutti l’anno scorso volevo partire – ha detto il 23enne attaccante francese –, convinto che fosse la miglior decisione in quel momento. Ogni stagione però è diversa e oggi c’è un contesto diverso, a livello sportivo e privato. Sono francese, in Francia voglio vivere e invecchiare e ha prevalso il lato sentimentale insieme a quello sportivo, perché penso che la mia storia qui non sia ancora finita, né a livello personale né di squadra. Ci sono ancora tanti bei capitoli da scrivere”.
La corte del Real Madrid
Mbappé ha spiegato poi come ha vissuto questi lunghi mesi di incertezza: “Sapevo di dover prendere una decisione difficile e mi sono sempre rifugiato nel calcio, perché è quello che so fare. Nel frattempo pensavo a prendere la decisione migliore per me e la pressione non mi ha pesato, perché sono abituato a conviverci da quando ho 14 anni. Ringrazio il Real Madrid e i suoi tifosi e capisco la loro delusione, ma spero che capiscano la mia scelta di restare nel mio Paese per portare in alto la Francia e il campionato francese”.
Le frizioni con la federazione
Così invece sulla trattativa che ha portato al rinnovo: “Abbiamo parlato a lungo del progetto sportivo, poi di diritti d’immagine e solo cinque minuti di soldi“. Qualche problema in più invece nel suo rapportp con i dirigenti della Federazione, a causa di qualche frizione legata a motivi di sponsor: “Problemi che risolveremo in fretta, perché abbiamo un Mondiale da giocare e vincere. Il calcio però è cambiato e io voglio solo gestire la mia carriera seguendo i miei valori. Sono solo un calciatore, non voglio fare alcuna rivoluzione“.
Lo spogliatoio e Di Maria
Nessuna velleità rivoluzionaria anche in seno al club o nello spogliatoio: “Resto un calciatore dentro a un collettivo e non andrò al di là di queste funzioni. Mi piace parlare di calcio, ma non oltrepasserò mai il mio ruolo – ha assicurato Mbappé -. La fascia da capitano? Resta a Marquinhos che è una figura importante nel gruppo e se la merita. Non ho bisogno della fascia per guadagnare il rispetto dei miei compagni”. Tra questi non ci sarà più Di Maria, destinato a lasciare il Psg e corteggiato dalla Juve: “È un grande giocatore, una leggenda del club e sono contento di aver giocato con lui in questi anni. Gli auguro buona fortuna perché è un giocatore molto forte e una bella persona”.
L’orgoglio di Al-Khelaifi
Oltre a Mbappé ha parlato anche Nasser Al-Khelaifi, presidente del Paris Saint-Germain: “Questo è un grande giorno per i tifosi parigini e per la Francia, perché il più grande calciatore del mondo resta nel nostro club e nel nostro campionato che sta diventando sempre più qualitativo. Kylian resta qui perché il club lo metterà nelle migliori condizioni per raggiungere il suo obiettivo che è anche il nostro: vincere, vincere e vincere“. Così Al-Khelaifi risponde agli attacchi della Liga spagnola, che si è detta pronta a denunciare il club parigino all’Uefa: “Forse hanno paura che la Ligue 1 stia diventando migliore del loro campionato. Rispetto tutti i club e i tornei esteri – ha chiosato il presidente del Psg – ma vogliamo rispetto anche noi”. ‘Catenaccio’ poi sulle cifre del rinnovo di Mbappé: “Non abbiamo mai svelato le cifre del contratto di un giocatore e non lo faremo mai. Comunque soldi per Kylian non sono la cosa più importante: il progetto sportivo viene prima”.