I circa 3mila supporter interisti potranno assistere senza restrizioni alla partita. Per i portoghesi 25mila euro di multa e il divieto di vendere biglietti ai propri sostenitori per la prossima trasferta europea
È ufficialmente salva la trasferta dei tifosi interisti a Lisbona: i circa 3mila nerazzurri che avevano comprato voli, hotel e biglietti per la Champions League potranno assistere senza restrizioni a Benfica-Inter di mercoledì, visto che la partita non si giocherà a porte chiuse per decisione Uefa. Il rischio, seppur residuale, esisteva alla luce delle intemperanze ripetute dei tifosi portoghesi in trasferta. Come previsto, oggi si è riunita la Disciplinare a Nyon che ha analizzato i report degli ufficiali di gara all’Anoeta di San Sebastian, dove martedì 7 il Benfica aveva perso sul campo (3-1 per la Real Sociedad), mentre i tifosi in trasferta erano stati protagonisti di nuove gravi intemperanze. Dopo gli scontri in città, nello stadio basco i portoghesi avevano incendiato e lanciato alcune torce contro gli avversari: nessun ferito ma tanta paura. Si è, quindi, deciso di multare il Benfica con 25mila euro e di proibire la vendita di biglietti agli stessi sostenitori della squadra di Lisbona per la prossima partita esterna in una competizione Uefa. Non sarà certamente in questa Champions – la squadra di Roger Schmidt è già aritmeticamente eliminata – ma potrebbe essere in Europa League, se il Benfica riuscisse ad arrivare terza nel girone superando il Salisburgo. Operazione non facile visto quello 0 alla voce punti in classifica.
il provvedimento
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La decisione dell’organo Uefa è arrivata in base all’art. 16, comma 2, lettera c e b: nel dettaglio, è stata punita “l’accensione di fuochi e il lancio di oggetti” di 15 giorni fa. L’Inter non era ovviamente coinvolta nel provvedimento emesso oggi, ma era però spettatrice interessata: gli ultrà del Benfica sono, infatti, recidivi perché proprio a San Siro, nel ritorno dei quarti della scorsa Champions, si erano comportati in maniera uguale. Allora le torce erano finite nel secondo e primo anello blu del Meazza occupato dai nerazzurri. Anche in quel caso i portoghesi avevano pagato una multa ed era stato deciso lo stop alla trasferta successiva di Coppa. Tra l’altro, il caso aveva voluto che il divieto fosse applicato sempre a Milano, contro l’Inter, il 3 ottobre. Visto questo precedente, si temeva quindi un provvedimento ben più duro: la Disciplinare ha alla fine deciso di mettere ancora una volta nel mirino la prossima partita esterna di Coppa, ma c’era il rischio di “colpire” le gare in casa al Da Luz. Ed è in questo caso si poteva arrivare all’eventualità estrema delle porte chiuse, una beffa per gli interisti che avevano già speso per la trasferta. In ogni caso, la sfida di mercoledì prossimo è considerata a rischio per l’ordine pubblico proprio alla luce di quanto accaduto nello scorso aprile.