La Turchia oltre il calcio: ecco gli sport più diffusi tra lotta, basket e… rafting

Turchia-Italia a Euro 2020 terrà italiani e turchi incollati alla tv. Ma quali sono gli altri sport che si praticano in terra turca? Eccoli tra cultura e tradizioni

I secoli l’hanno resa immortale. Bellezze, leggende. Si dice che due delle Sette Meraviglie del Mondo Antico – il Tempio di Artemide, a Efeso, e il Mausoleo di Alicarnasso, a Bodrum – fossero in Turchia. Storie di confine se si pensa che Istanbul, in quasi 2.000 anni di storia capitale degli imperi Romano, Bizantino e Ottomano, sia l’unica città del mondo a sorgere su due continenti. L’Asia e l’Europa, dove il Paese ha messo radici anche dal punto di vista sportivo. Ma cosa significa fare sport in Turchia?

CALCIO – Al pallone non si comanda. Lo sport più popolare è il calcio, con tre squadre di Istanbul (Beşiktas, Fenerbahce e Galatasaray) che attirano gran parte del tifo e si contendono ogni anno il titolo (vinto nel 2020 per la prima volta dal Başakşehir, la squadra del presidente Recep Tayyip Erdoğan, con sede sempre nella capitale). Grandi o piccoli, poco importa. Nel Paese è quasi un must girare per strada con la maglia della propria squadra del cuore.

LA LOTTA – Lo sport nazionale è la lotta, con lo stile più affascinante che prende il nome di lotta turca o nell’olio (Yağlı güreş), così chiamata per la pratica – derivata dalla tradizione greco-romana – di cospargersi di olio d’oliva prima di combattere, per rendere più difficile la presa dell’avversario. Nell’Impero Ottomano veniva insegnata in scuole speciali (Tekke), centri sportivi e di spiritualità. I lottatori sono i pehlivan (eroi) e indossano pantaloni corti di pelle di bufalo o caprone cuciti a mano.

Prima dell’inizio i partecipanti vengono presentati al pubblico con una cerimonia, mentre movimento e musica accompagnano gli incontri, con suono di flauti e rullo di tamburi a far da sfondo. Tra strategia, tecnica e forza, le abilità richieste portano al successo il primo lottatore che riesce a mettere l’altro spalle a terra, salutato alla fine in segno di rispetto. Iniziative? Diverse. A Edirne (la vecchia Adrianopoli) si tiene per esempio una gara d’altri tempi, il “Kirkpinar“. Patrimonio Unesco, è il più vecchio torneo sportivo a svolgersi con regolarità, da quasi sette secoli.

IL BASKET – Da non dimenticare il basket, anche qui con il gran seguito delle squadre di Istanbul: Galatasaray, Beşiktaş, Fenerbahçe e Anadolu Efes (fresco vincitore dell’ultima Eurolega). La pallacanestro non ha però raggiunto grandi risultati fino alla fine degli anni Novanta, quando la crescita costante del movimento ha portato la nazionale ad affermarsi come una delle migliori in Europa, permettendo a diversi giocatori di approdare in NBA. Il miglior risultato resta la medaglia d’argento ai Mondiali 2010.

ALTRE DISCIPLINE – Diffusi sono anche la pesca sportiva, le attività subacquee e il windsurf (lungo le coste del Mar Egeo e del Mediterraneo), mentre tra i corsi d’acqua c’è spazio per un sport d’avventura come il rafting. Coraggio, sangue freddo e adrenalina. Nel Çoruh – che nasce e scorre quasi del tutto in Turchia – si tiene il “five-day rafting trip”, itinerario di 5 giorni in cui si scendono le diverse parti del fiume.

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