La squadra ha una base: De Laurentiis con Spalletti fa una scelta di personalità

Ma il presidente del Napoli negli ultimi tempi non ha brillato per pazienza, allontanando prima Ancelotti e ora, a fine stagione, Gattuso

Fra tre settimane sapremo se il Napoli sarà qualificato per la Champions e se dunque il club potrà contare su almeno 40 milioni in più di entrate. Dirimente sulle scelte, non c’è dubbio. E sulla questione bilanci non si possono certo dar consigli ad Aurelio De Laurentiis che da oltre 15 anni porta avanti una politica sostenibile, senza mai fare il passo più lungo della gamba e infatti il Napoli è fra i pochi club di Serie A non indebitati.

Sugli allenatori però il presidente negli ultimi anni ha mostrato qualche pecca. Perché se scegli Ancelotti (“lo vorrei per 10 anni”, disse) e avvii un nuovo ciclo con lui, poi non abbandoni Carletto in un triste autunno senza provare con tutte le forze a difendere il progetto dopo poco più di un anno di lavoro. Quello che è accaduto, in maniera diversa, anche con Rino Gattuso. E non è manco il caso di rivangare tutta la diatriba fra due forti personalità entrate in rotta di collisione. E allora è il momento delle riflessioni per capire quale sia la scelta migliore per il Napoli e il nuovo programma, ché la squadra ha già un’ottima base di partenza. E se il prescelto sarà Spalletti – uno che come personalità non scherza – o chiunque altro, poi va sostenuto nei momenti delicati. Altrimenti siamo tutti bravi quando si vince.

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