La seconda vita di Eriksen? Restano ombre nerazzurre

Il danese 2.0 compie un mese il 13 febbraio: regista davanti alla difesa, il primo bilancio è chiaroscuro, qualche luce, ma…

La “seconda vita” di Eriksen in nerazzurro sta per compiere un mese. Il Chris 2.0 è ancora un neonato, ma è già tempo di primi bilanci. Il 13 gennaio, in Coppa Italia contro la Fiorentina, Conte ha partorito una nuova creatura: l’Eriksen regista davanti alla difesa. Soluzione riproposta in campionato contro il Benevento e in comproprietà con Brozovic contro la Juve in coppa: doppio play, con il danese spesso più basso del croato in fase di impostazione. Il primo bilancio è chiaroscuro, qualche luce ma ancora un’abbondante presenza di ombra a coprire il talento di Eriksen.

fuori dagli schemi

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Negli occhi di tutti resta la perla nel derby, una punizione che in casa Inter non si vedeva da po’. Gol bello, pesante, decisivo. Una rete arrivata dopo un ingresso dalla panchina nel finale: una costante per l’Eriksen 1.0. Un lampo che resta una giocata estemporanea, paradossalmente più in linea con l’utilizzo che Conte faceva del danese prima della svolta tattica: dentro nella mischia sperando che inventi qualcosa nei minuti finali. La nuova vita di Chris è in mezzo al campo, per anticipare la giocata e aumentare il ritmo. Per sventagliare e mandare nello spazio i compagni. Il gol al Milan resta la pennellata fuori dagli schemi. Al cui interno c’è però ancora poco dell’ex Tottenham.

in precedenza

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Contro il Benevento è arrivata una buona prova da parte di Eriksen, in palla e in fiducia poche ore dopo la punizione vincente contro il Milan. In quella partita il danese è stato il nerazzurro con più palloni toccati e ha propiziato l’autogol di Improta con un’ottima punizione calciata da destra dentro l’area di rigore. Prova positiva, ma anche figlia della poca pressione di un Benevento attento soprattutto a chiudersi bene dietro per poi provare a ripartire. Un passo in avanti rispetto al match contro la Fiorentina, che ha visto l’esordio da regista con 120’ in campo ma con qualche distrazione di troppo. Per sua fortuna non sanguinosa. Se il match contro i campani è stato positivo ma non troppo attendibile, quello contro la Juventus ha lasciato non pochi dubbi.

la partita

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Un paio di calci piazzati positivi nel primo tempo (si pensi al tocco ravvicinato di Lukaku sul secondo palo con il petto/braccio) e un avvio pimpante. Ma calo vertiginoso con il passare dei minuti, come testimoniato da qualche punizione fuori misura. Emblematica quella in curva dalla trequarti nel secondo tempo, con le torri pronte a fare male. Il palcoscenico era importante, il pallone pesava ed Eriksen non è ancora sembrato all’altezza della situazione.

e ora?

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Il 13 febbraio il Chris 2.0 avrà un mese di vita. È ancora un neonato, ma nel calcio e nell’Inter il tempo a disposizione è poco. Questa nuova versione del danese può essere una strada da percorrere con insistenza e porterà frutti ai nerazzurri in una seconda parte di stagione pesantissima? La squadra di Conte è fuori dalle coppe, lo scudetto diventa l’obiettivo numero uno. Gli impegni saranno meno, le rotazioni più ridotte. Eriksen ha avuto le possibilità di mettersi in mostra soprattutto in Coppa Italia, dopo un mese i dubbi restano. E non è detto che quanto fatto vedere dal danese nella nuova veste basti per convincere Conte a riprovarci. Non c’è più spazio per gli esperimenti.

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