La Russa: “Che errore il mondiale in Qatar e l’emiro non doveva imporre quella tunica araba a Messi”

Nella doppia veste di Presidente del Senato della Repubblica e di tifoso interista, o viceversa, Ignazio La Russa si è presentato oggi pomeriggio davanti ai microfoni dell’ultima puntata 2022 de “La politica nel pallone”, trasmissione cult di Gr Rai Parlamento, condotta da Emilio Mancuso e giunta alla puntata n.683. Incrociando la seconda carica dello Stato, nell’etere rimbombavano ancora gli echi della finale mondiale: l’appassionato di calcio La Russa si è entusiasmato assistendo alla fantasmagorica finale Argentina-Francia, molto meno alla premiazione. Questione di bisht, la tunica che l’emiro Al Tani ha praticamente imposto all’imbarazzato Messi, “ma che non c’entrava proprio nulla, né con il momento né con il capitano di una Nazionale sudamericana – sbotta La RussaSe proprio Al Tani avesse voluto riservare una gentilezza a Messi avrebbe potuto offrirgli un poncho. Il gesto dell’emiro è stato sbagliato. Purtroppo la politica non dovrebbe essere mai mescolata al calcio, però, in Qatar, come abbiamo visto, non è stato così. Tant’è vero che io avrei voluto andarci per seguire qualche partita, ma ho preferito astenermi“.

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Alla luce dello scandalo esploso al Parlamento europeo, esiste il rischio di una qatarizzazione dello sport mondiale? “Messi e Mbappé giocano nel Psg, la squadra di Al Tani che in questi anni non hanno badato a spese, come sappiamo…“. “Dicono che con il denaro si possa fare tutto, di certo dal punto di vista organizzativo il Qatar ha fatto le cose nel modo migliore. Altrettanto con certezza posso dire che non necessariamente avere molto denaro equivalga a vincere. Senza se e senza ma, io ho tifato Argentina, a prescindere dal fatto che ci fosse Lautaro il quale, però ha giocato poco. Credo che l’Argentina sia il paese sudamericano più italiano, molti cognomi sembrano di casa nostra. Ma anche per il gioco e la mentalità, inoltre il modo di affrontare la partita è più vicino al nostro, sebbene non sempre la ‘garra’, la carica agonistica che sanno mettere loro l’abbiamo vista in Italia, però quando abbiamo vinto lil Mondiale l’abbiamo mostrata anche noi”. Tutti gli stadi del Mondiale verranno smontati e donati a diversi Paesi africani. La Russa irrompe: “Beh, uno di questi potrebbero spedirlo a Milano, così risolviamo il problema. Io sono per due stadi: San Siro e l’impianto nuovo. La sola demolizione del Meazza costerebbe 50 milioni di euro, senza contare i problemi causati dall’inquinamento, San Siro deve restare dov’è“. Anche Marotta? E se tornasse alla Juve? “Non se ne parla. Noi nerazzurri lo consideriamo interista per sempre, a costo di incatenarlo a San Siro“.

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