La Roma spreca, ma gioca bene e vince: a Salerno ci pensa Cristante

Un gol del centrocampista regala a Mou i primi tre punti, dopo che Zaniolo aveva mancato tre occasioni. Palo di Dybala

dal nostro inviato Andrea Pugliese

14 agosto – SALERNO

Ogni anno la stessa storia. Deve partire dalle retrovie, poi è quello che gioca più di tutti o giù di lì. E stavolta anche qualcosa in più, perché oltre a giocare a sorpresa (al posto di Matic), Bryan Cristante ha regalato anche la prima vittoria ufficiale alla Roma di questa stagione. Suo il gol decisivo con cui i giallorossi hanno infatti superato per 1-0 una buona Salernitana (che ha anche chiuso con un possesso palla superiore ai giallorossi, 53%). E quando ti aspetti una magia dai Fab Four, ecco che arriva il gregario di lusso. E gli altri? Zaniolo è stato spesso pericoloso, ma ha sbagliato anche tanto. Dybala ha regalato alcune giocate, colpendo un palo, mentre Pellegrini ha cucito spesso il gioco. Unico neo, Abraham ancora lontano dai suoi standard.

TRA ERRORI E GOL

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Si inizia con un dolce ricordo comune, dedicato a Di Bartolomei: “Guidaci ancora Ago”, sui maxischermi dell’Arechi, dove Mourinho opta per il solo Dybala tra i nuovi in casa giallorossa, mentre Nicola si affida subito agli ultimi tre innesti: Bronn, Candreva e l’olandese Vilhena. Del resto, la Salernitana vuole provare a giocarsela e per un po’ anche ci riesce. Vilhena ha qualche buon colpo, Mazzocchi a sinistra spinge spesso e volentieri, e Coulibaly prova a dare ritmo, anche se è troppo falloso. Dall’altra parte, invece, la Roma costruisce tanto, ma ha la sfortuna di trovare uno Zaniolo poco preciso sotto porta. Nicolò gioca anche una partita discreta, lotta ovunque, fa valere fisico e strappi (soprattutto sull’azione del palo di Dybala), ma ha il torto di sbagliare un paio di gol e mezzo. Il primo proprio su errore di Coulbaly (tiraccio fuori), il secondo su lancio di Mancini (parata di spalla di Sepe) e il terzo su assist di Dybala, con un calcio frettoloso che finisce al lato della porta granata. In altre circostanze la Roma si ritroverebbe già con la partita in mano ed invece deve faticare oltremodo, proprio per gli errori sotto porta. A sbloccare la partita allora ci pensa Cristante con un tiro da fuori dove la deviazione di Gyomber inganna Sepe. Una volta in vantaggio, la Roma gioca con meno frenesia e più tranquillità e trova anche l’occasione per il raddoppio proprio sugli sviluppi di un’azione stratosferica di Zaniolo, dove Dybala colpisce il palo e Abraham arriva molle per il tocco decisivo, ribattuto da Mazzocchi. A conti fatti il vantaggio a metà gara è anche giusto, seppur la Salernitana ci abbia messo voglia e intensità.

GARA CONGELATA

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Ed infatti nella ripresa la squadra di Nicola diventa anche più aggressiva e dopo 8’ si gioca anche la carta Ribery, passando di fatto al 3-4-1-2 e aumentando il suo potenziale offensivo. La maggior spinta offensiva della squadra di casa permette però alla Roma di avere spazi per andare e far male. Così prima Dybala ha la palla del 2-0 (tiro ad incrociare fuori), poi Abraham sbaglia la giocata decisiva. Zaniolo continua la sua battaglia personale, sfiorando il gol da lontano e intestardendosi in un paio di occasioni. Nicola allora manda dentro Valencia e Sambia, Mourinho risponde con Matic per Abraham, creando una diga di centrocampo con il serbo e Cristante e mandando Dybala a fare la prima punta (con Pellegrini più alto, vicino a Zaniolo). Poi entra anche Wijnaldum, con i giallorossi che passano al 3-5-2. Mou di fatto butta dentro tutta l’esperienza che ha per congelare una partita in cui gli ultimi minuti sono soprattutto in mano ai granata. Al 41’ arriva anche il 2-0 su invenzione di Matic e assist di Dybala per Wijnaldum (ma l’argentino era in fuorigioco). Finisce così, con Karsdorp che si mangia un altro gol e Mou e Nicola a farsi i complimenti a vicenda.

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