La Roma s’inceppa a Benevento: Inzaghi ringrazia la Var e resiste anche in 10

La squadra di Fonseca non trova il gol nonostante l’espulsione di Glik nel secondo tempo: finale da brividi, con la Var che toglie un rigore a Pellegrini al 96’

dal nostro inviato Andrea Pugliese

21 febbraio – BENEVENTO

Un’occasione grande come una casa gettata al vento dalla Roma. Senza riuscire a fare gol, senza riuscire a battere un Benevento per alcuni versi stoico, ma sempre chiuso a difesa della propria area. Per di più, tra l’altro, in dieci per più di mezzora. Il muro di Inzaghi alla fine tiene e toglie alla Roma la possibilità di andare a -3 dal Milan, con i rossoneri che saranno proprio ospiti della squadra di Fonseca domenica prossima.

VINCE LA NOIA

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Inzaghi ad un soffio dal match perde Tuia per un problema muscolare e sposta Barba al centro, inserendo a sinistra Foulon. Fonseca, invece, rilancia dal via Mayoral, che vince così il ballottaggio con Dzeko come terminale offensivo romanista. Lo spartito della partita è subito chiaro, con la Roma a cercare di fare gioco e il Benevento raggomitolato negli ultimi 20-25 metri a fare densità in fase difensiva e pronto a ripartire in contropiede. Così ne viene fuori un primo tempo in cui la Roma chiude con il 75% di possesso palla, ma non riesce mai ad essere davvero pericolosa. Il giro palla è lento e prevedibile, la profondità per servire Borja Mayoral non c’è e anche Pellegrini e Mkhitaryan faticano a trovare spazio per andare a giocare. Di fatto, il primo tiro della squadra di Fonseca arriva al 34’ con Pellegrini, ma nasce da un errore di Schiattarella e non da una giocata di squadra. Dall’altra parte, invece, Lapadula lotta su tutti i palloni e detta spesso il passaggio, arrivando anche al tiro in un paio di circostanze (tiri però a dir poco rivedibili). Così l’occasione più nitida è un mischione in area di rigore della Roma (42’) con Glik e Barba a caccia invano del colpaccio di testa. Il problema del Benevento è che quando c’è da chiudere la giocata, manca la qualità. Si va così al riposo, con la noia a svettare su tutti.

IL BENEVENTO RESISTE

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La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo, anche se dopo 5’ la Roma riesce a creare finalmente un pericolo, con Pellegrini che nello stretto lancia Mkhitaryan e Montipò è bravo a chiudere lo specchio in uscita all’armeno. Al 12’ Glik esce male su Mkhitaryan, seconda ammonizione e conseguente rosso per il difensore polacco. La mossa di Fonseca è di mettere dentro subito Dzeko al posto di Veretout, con il bosniaco che va a fare coppia con Mayoral. Inzaghi invece mette dentro Caldirola e passa al 4-4-1. Occasioni però non ne arrivano, così Fonseca al 27’ manda dentro anche Pedro, giocando di fatto con tutti gli attaccanti a disposizione (Dzeko, Mayoral, Pedro, Mkhitaryan e Pellegrini). Poi entra anche El Shaarawy per Micki, proprio mentre Tello (entrato anche lui da poco) spreca un’occasione ghiottissima per il colpo finale. L’assalto finale della Roma è invece sterile, con una squadra troppo piatta nella manovra offensiva. A un soffio dal via, in una delle tante mischie, Pellegrini di testa trova lo spiraglio giusto, ma sulla linea salva Caldirola. Poi proprio all’ultima occasione Foulon stende in area El Shaarawy. È rigore, ma il Var lo annulla per fuorigioco di Pellegrini. Per la Roma tanto rammarico per l’occasione persa, per il Benevento un punto pesantissimo.

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