La Roma piega il Toro con un rigore di Dybala: Mou terzo davanti a Milan e Inter

I giallorossi sbloccano subito la gara con la Joya dal dischetto dopo il mani di Schuurs. Poi rischiano poco o nulla e sorpassano le milanesi in classifica

Dal nostro inviato Mario Pagliara

8 aprile – torino

Mourinho trova nell’uovo di Pasqua tre punti pesantissimi sul sempre ostico campo del Toro. Un rigore di Dybala mette le ali ai giallorossi, atterrati questa sera al terzo posto della classifica, dopo aver scavalcato Inter e Milan. La Roma porta a casa il massimo con il minimo sforzo, trovando la rete da tre punti nell’unico tiro in porta dei suoi novanta minuti. E’ stata una partita scarna di emozioni: l’unica conclusione nello specchio del Toro, ad inizio ripresa, è su un colpo di testa di Miranchuk è stata neutralizzata da Rui Patricio.

the mask

—  

Una catena di errori nel reparto difensivo trasferisce di colpo il sabato di Pasqua su un piano inclinato per il Toro. Dopo otto minuti, Paulo Dybala spinge la Roma in avanti, fa il gesto della Mask sotto la curva granata, e quando la sfida è appena cominciata fa saltare il piano tattico preparato da Juric. La sfida dell’Olimpico inizia in salita per il Toro: il calcio di rigore nasce da un doppio errore dei difensori granata. Il primo è di Buongiorno che calibra male un passaggio facile, intercettato da Zalewski. La discesa dell’esterno di Mourinho apre in due la retroguardia granata, poi sulla botta del giovane esterno Schuurs respinge a braccia aperte, colpendo la palla forse con entrambe le mani. Dal dischetto, Dybala non fallisce con un comodo scavetto centrale che inganna Milinkovic: è il suo undicesimo gol in campionato.

senza pressione

—  

Il rigore di Dybala è l’unico tiro nello specchio di un primo tempo che scorre via senza ulteriori emozioni. Il livello di gioco delle due squadre stenta a crescere: la Roma dà più la sensazione di badare a coprirsi per difendere il vantaggio, nel Toro non si vede la solita pressione alta a cui ha abituato il gioco di Juric. I granata ci provano più con iniziative individuali, con una buona verve di Radonjic che si accende ad intermittenza, e qualche conclusione dalla distanza (Rodriguez, Ricci e Gravillon), ma senza mai inquadrare la porta di Rui Patricio. La Roma bada al sodo, riparte ogni tanto in contropiede sfruttando le indecisioni di Gineitis e mette la museruola agli spenti Sanabria-Miranchuk. Andrea Belotti è l’ex di turno, Mourinho lo lascia in panchina. “Non ti possiamo insultare perché non ti fanno giocare”, è lo striscione a lui dedicato dalla Curva dei tifosi del Toro. E’ poi duramente contestato.

la manona di rui patricio

—  

Durante l’intervallo, Juric resta molti minuti da solo seduto in panchina a riflettere. Quando riparte la ripresa, il Toro ci mette subito un pizzico di grinta in più. Al quarto minuto, arriva l’unica occasione per i granata: cross di Rodriguez dalla sinistra, colpo di testa di Miranchuk sul quale arriva la manona di Rui Patricio a toglierlo dall’incrocio dei pali. Il Toro abbandona il passo lento del primo tempo, alza i giri del motore e trova nuove energie con gli ingressi all’ora di gioco di Pellegri e Vlasic. Il canovaccio della Roma invece non cambia: controlla il vantaggio, cerca le incursioni in ripartenza e prova ad innescare Pellegrini subentrato a venti minuti dalla fine. Il muro giallorosso è però bello solido e i granata non sfondano. Alla fine a sorridere è solo Mourinho.

Precedente Serie A/ Napoli riparte, Lazio castiga la Juventus e la Roma fa il colpo Champions Successivo Consigli la combina grossa: il Verona batte il Sassuolo al 95' e riapre la corsa salvezza