La Roma passa a Helsinki (ma che fatica): la qualificazione si decide giovedì

I giallorossi vincono con il gol di un ritrovato Abraham e la rete di El Shaarawy (deviata da Hoskonen). Per andare agli ottavi bisogna battere il Ludogorets

Dal nostro inviato Andrea Pugliese

27 ottobre – Helsinki

Vittoria importante, giunta tra mille difficoltà. Ma con questo 2-1 la Roma aggancia il Ludogorets al secondo posto in classifica, anche se all’Olimpico dovrà comunque battere i bulgari per passare il turno (a causa dello scontro diretto). A decidere la vittoria giallorossa i gol di Abraham e El Shaarawy, intervallate dal sigillo di Hetemaj. Un successo a conti fatti meritato, che poteva essere anche più largo ma che poteva pure andare incontro alla beffa finale (eurogol di Browne annullato dal Var). Mou si gode i tre punti, in attesa di chiudere i conti con il Ludogorets la prossima settimana.

Dominio

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Mourinho perde Ibanez per un’indisposizione e manda in campo Vina, con Volpato davanti che è l’altra grande sorpresa di giornata (l’italoaustrialiano è all’esordio da titolare). La partenza della Roma è lenta, forse anche a causa del sintetico a cui i giallorossi non sono abituati. Sta di fatto che l’Helsinki capisce che può osare e passa dal 3-5-1-1 iniziale ad un 3-4-2-1 più spregiudicato, alzando subito Hetamj al fianco di Hostikka. Ma Rui Patricio a conti fatti deve solo parare un colpo di testa di Hoskonen, poi la squadra di Mourinho si assesta, prende le contromisure ed inizia a gestire la partita. Così le occasioni fioccano, una dietro l’altra, ad iniziare da quella clamorosa del 20’, quando in area finlandese succede di tutto: traversa di Cristante, palo successivo di Mancini e salvataggio sulla linea di Hetemaj. Poi Browne salva su Pellegrini a botta sicura, Hazard dice no ad Abraham, Cristante segna di testa ma viene annullato per fuorigioco attivo di Volpato. Insomma, dopo il primo quarto d’ora d’assestamento esiste di fatto solo la Roma. Tanto che al 40’ i giallorossi passano, con il gol più atteso di tutti, quello di Abraham (colpo di testa su punizione di Pellegrini).

Botta e risposta

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Ad inizio ripresa Koskela cambia Olusanya (un fantasma) con Abubakari e raccoglie quasi subito i frutti, con l’assist di Lingman per Hetamaj, che fa 1-1 e segna il secondo gol della sua carriera alla Roma (il primo fu ai tempi del Brescia, il suo primo centro in Serie A). Un pari che premia eccessivamente i padroni di casa, ma che viene vanificato dal gol di El Shaarawy, nel giorno del suo compleanno, con un tiro diretto in porta deviato da Hoskonen. Poi Hetemaj alza bandiera bianca, Boujellab crea scompiglio e Browne trova il 2-2 con un gol strepitoso da 30 metri, annullato però dal Var per una precedente manata di Abubakari a Cristante. Nella girandola dei cambi, Mou passa al 3-5-2 e chiude con un centrocampo formato da Kumbulla perno davanti alla difesa e Bove e Faticanti (al debutto in prima squadra) ai suoi fianchi. Insomma, c’è da soffrire fino alla fine, anche se l’occasione giusta alla fine capita sui piedi di Shomurodov. Finisce così, con la Roma a godersi tre punti sofferti ma pesanti.

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