La Roma ha un alleato per la finale: è Karsdorp, grande ex del Feyenoord

ROMA – L’esterno è improvvisamente diventato centrale. Non in campo ma fuori. Rick Karsdorp è nato a 30 chilometri da Rotterdam ed è un tulipano biondo sbocciato nel giardino del Feyenoord. E’ evidente che Mourinho e tutti i giocatori della Roma chiedano soprattutto a lui di raccontare pregi e difetti dell’avversario della finale. Ed è altrettanto chiaro che per lui questa partita conterrà tante emozioni sovrapposte.

Il percorso di Karsdorp

Soprannominato in patria la Locomotiva, Karsdorp entrò a soli 9 anni nella scuola calcio del Feyenoord. All’epoca, essendo già fisicamente forte, giocava a centrocampo. Ma presto è stato spostato sulla fascia, dove ha cominciato la carriera da professionista appena maggiorenne, nel 2013. Con la Roma ha avuto il primo impatto nell’Europa League 2014/15, in quella sfida ricordata per gli atti di vandalismo a Piazza di Spagna dei tifosi olandesi. E piano piano ha fatto innamorare Monchi e Di Francesco, che lo hanno portato a Trigoria nell’estate del 2017. Per strapparlo al Bayern, la Roma lo ha dovuto pagare moltissimo approfittando di una circostanza che avrebbe creato un problema dietro l’altro: Karsdorp si era infortunato a un ginocchio. Per questo le sue prime stagioni italiane, tra operazioni e altri guai, sono state disastrose, consigliandogli il ritorno a casa: un anno da titolare ancora al Feyenoord in prestito secco, peraltro rivelatosi poco divertente a causa del Covid.

La rinascita

Lì è successo qualcosa di bello e inspiegabile. Rientrato a Trigoria con una sensazione di precarietà, nella seconda estate di Fonseca alla Roma, Karsdorp ha giocato titolare quasi tutte le amichevoli, spingendo l’allenatore a dargli una possibiltà. Nel frattempo le due offerte che aveva ricevuto, da Atalanta e Genoa, non lo avevano convinto a mollare. E così Karsdorp, finalmente sano e sicuro di sé, ha conquistato un posto da titolare che nessuno è più riuscito a insidiare. Anzi: la ricerca di un’alternativa è stato uno dei punti principali dell’agenda di mercato di Tiago Pinto. L’anno scorso Rick ha giocato 45 partite, con Mourinho addirittura 49. Tantissime. 

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Prospettive future

La Roma gli ha rinnovato il contratto. E la nazionale olandese lo ha richiamato in servizio dopo cinque anni, giusto a ridosso dei Mondiali: «E’ stata una sorpresa, non me lo aspettavo. Neppure avevo controllato l’email che certificava la chiamata, è stato il mio agente a comunicarmi la bella notizia» ha ammesso Karsdorp. Che ora ai vecchi amici proverà a dare un dispiacere. Sarebbe il modo migliore per ripresentarsi in patria con i colori arancioni: «Aver scoperto di non essere fuori dai giochi dopo molto tempo è stato incredibile. Mi ero messo un po’ l’animo in pace. Spero di tornare in Olanda con una finale vinta». 

I rapporti con gli ex compagni

A Tirana affronterà molti ex compagni. Il centrocampista turco Kokcu, pupillo di Totti, era già il faro del Feyenoord nella stagione 2019/20, all’epoca allenato da Dick Advocaat. C’era anche Marcos Senesi, il centrale mancino italo-argentino che piace alla Roma. E ancora: il portiere Bijlow, appena recuperato da un infortunio, e il terzino sinistro Malacia saranno tra i titolari della finale di mercoledì. La speranza di Mourinho è che l’unico olandese felice in Albania sia quello che gioca nella Roma.

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