La Roma fatica ancora con il Bodo: stavolta è 2-2 in rimonta con El Shaarawy e Ibanez

I norvegesi vanno per due volte in vantaggio, decisivo il pari all’84’ del brasiliano. In classifica i giallorossi restano secondi. Alla squadra di Mourinho mancano due rigori, ma fino alla finale non c’è Var

Una Roma deludente non va oltre il pari interno con il Bodo Glimt (2-2), che l’aveva umiliata per 6-1 all’andata. A Mourinho non riesce la vendetta, a dir il vero non riesce poi molto in assoluto. Perché nel primo tempo i giallorossi sembrano a corto di idee e di gioco, nel secondo recuperano la partita solo grazie alla rabbia agonistica ed a un gol di Ibanez (quello del 2-2) in fuorigioco. Mou stavolta gradirà, anche se in precedenza ai giallorossi non sono stati fischiati due rigori netti per falli di mano di Moe e Konradsen. I norvegesi hanno messo in mostra un ottimo Solbakken (autore dell’1-0) e un buon collettivo in generale, nella Roma molto bene El Shaarawy (suo il temporaneo 1-1), ancora male Abraham e Mkhitaryan e stavolta anche Zaniolo. L’impressione, però, è che la Roma si stia impantanando in una palude da cui non riesce più ad uscire.

Poche idee

—  

Mourinho riabilita gli epurati (Reynolds, Mayoral, Villar e Diawara) per la panchina, sposta Cristante al centro della difesa (schierata a tre in fase di impostazione, a quattro in quella difensiva) e inserisce Darboe in mediana, con Ibanez schierato come terzino sinistro. Il Bodo viene invece da 18 partite utili consecutive (ultimo k.o. il 5 agosto) ed è vicino al suo secondo titolo di campione di Norvegia (+7 sul Molde a 5 giornate dalla fine). Insomma, una squadra è ancora in costruzione, l’altra ben rodata. Ma stavolta Mou se la vuole giocare per vincere, non come in Norvegia. Il problema, però, è che anche con i titolari la Roma fatica, esattamente come era successo nel secondo tempo dell’andata. Tanto che nei primi 45 minuti i giallorossi non tirano mai in porta. Il gioco è sterile, si punta tanto sulla palla a scavalcare sul terzino opposto, spesso alla ricerca a destra del taglio di Zaniolo o della sovrapposizione di Karsdorp. Ma anche quando riesce ad andare al tiro, la Roma o non centra la porta (Abraham) o è sfortunata (due volte con El Shaarawy, ribattute decisive di Sampsted e Konradsen. L’occasione più limpida ce l’ha però Zaniolo a campo aperto, ma Nicolò spreca tutto prima non servendo Abraham solo al centro dell’area, poi facendosi togliere palla da Lode in ripiegamento difensivo. E il Bodo? Fa la sua onesta partita, come deve fare una squadra che gravita al 151esimo posto del ranking Uefa (all’andata era 208esimo): difesa compatta, buon palleggio e esterni veloci ad attaccare gli spazi. Pellegrino crea subito scompiglio nell’area giallorossa, Solbakken mostra numeri interessanti. Compreso il gol, un gioiello di prima intenzione (al 45’) che finisce sotto il sette alla destra di Rui Patricio. Mourinho fugge subito negli spogliatoi, appena prima che l’intervallo non sancisca anche i primi fischi dell’Olimpico alla sua Roma.

Rabbia giallorossa

—  

Mourinho allora corre ai ripari inserendo Perez e Villar per Mkhitaryan e Darboe. E al 3’ potrebbe già pareggiare per il fallo di mano netto in area di Moe, ma Papapetrou non lo vede e senza Var non c’è possibilità di correzione. E il pari arriva al 9’ con il solito bel destro a giro di El Shaarawy, servito in profondità da Zaniolo, passato nel frattempo a fare il trequartista centrale, alle spalle di Abraham. Il problema è che anche sul pari la Roma non ha equilibrio e spesso e volentieri quando riparte, si spezza in due. Ed infatti al 20’ c’è il patatrac: Zaniolo perde l’ennesimo pallone sanguinoso al limite dell’area, il Bodo riparte con la Roma spezzata in due e Botheim di testa insacca il 2-1 su cross di Sampsted. La mossa di Mou allora è Shomurodov per Zaniolo, ci sarebbe un altro rigore per i giallorossi per un’altra mano in area, stavolta di Konradsen e al 29’ è Mancini a prendere il palo da due passi di testa. Come altre volte in questa stagione, la reazione rabbiosa della Roma allo svantaggio crea occasioni, ma anche tanta confusione. Entra anche Mayoral per Abraham (fischiato anche lui), El Shaarawy ci prova con un’altra magia al volo, ma tocca a Ibanez fare il 2-2 di testa, su traversone di Mayoral, con il brasiliano che però è in fuorigioco. Finisce così, con il Bodo che resta in vetta al girone e la Roma che non riesce a tramutare in realtà l’attesa vendetta.

Precedente Gol, rimonte, espulsioni... Conte, buona la prima col Tottenham ma che fatica Successivo Zaniolo delude, Bergomi: "Ha avuto due infortuni pesanti, ha bisogno di tempo e fiducia"

Lascia un commento