La rivincita di Morata: dalle minacce di morte a salvatore della Roja

Lo juventino ha segnato il super gol del momentaneo 4-3 contro la Croazia: “Dedico tutto questo alla mia famiglia”

La sua famiglia aveva ricevuto minacce di morte direttamente. Purtroppo nel vero senso dell’avverbio: a Siviglia, in tribuna, moglie e figli indossavano la sua maglietta. Facile bersaglio di ignoranti e stupidi che non avevano gradito le prime prestazioni a questo Europeo. Non bastassero le minacce via web, erano arrivate anche quelle allo stadio. Una decina di giorni dopo Alvaro Morata diventa l’eroe nazionale. Potenza (e cortocircuito) di un mondo arrotolato su se stesso. “Se dedico la vittoria alla mia famiglia? Certo, c’è sempre quando soffro” – ha detto alla fine dell’ottavo vittorioso contro la Croazia.

Da inutile a eroe

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Il suo gol, quello del 4-3, ha spianato la strada nei supplementari. Prima che la Spagna si calasse sul piano inclinato dalla parte sbagliata ci ha pensato lui: controllo e sinistro al volo. Un gol bellissimo, di una sostanza non quantificabile. Prima e dopo spallate, palloni difesi, il “solito” gol annullato dal Var per fuorigioco, la ricerca costante del fastidio da procurare agli avversari. “È stata una partita intensa e molto dura, ci sono stati dei momenti difficili perché loro sono una grandissima squadra – ha spiegato ancora l’attaccante della Juventus -. Abbiamo lavorato tanto per vincere. Qui tutte le partite sono cosi, lo saranno ancora di più d’ora in poi, ma siamo felici perché abbiamo passato il turno”.

Il quarto di finale, per come si erano messe le cose nel girone, è un traguardo da non sottostimare. Così come la partita di Alvaro: discusso, denigrato, insultato prima; salvatore delle Furie Rosse poi, dentro alla sua miglior partita con la Roja.

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