La rinascita di El Shaarawy: ora la Roma pensa al rinnovo

Il giocatore è considerato strategico da tecnico e dirigenza. Anche per il suo atteggiamento impeccabile

Se Stephan El Shaarawy e la Roma continueranno a percorrere la stessa strada, il merito sarà soprattutto del Faraone.

Perché grazie alle prestazioni e all’impegno mostrati sul campo negli ultimi mesi, il numero 92 sta convincendo i Friedkin e il general manager giallorosso Tiago Pinto ad esercitare l’opzione – presente sul contratto dell’attaccante – che consentirebbe alla dirigenza romanista di rinnovare automaticamente l’intesa con il calciatore. Il pallino infatti è in mano alla Roma che, fino a maggio, ha tempo per decidere se prolungare o meno il matrimonio con l’esterno offensivo arrivato nella Capitale (per la prima volta) nel 2016 e riportato a Trigoria da Pinto all’inizio del suo mandato.

Sensazioni

—  

Le parti non hanno ancora iniziato il confronto per mettere nero su bianco la nuova intesa, nelle ultime settimane però al Fulvio Bernardini si respira ottimismo rispetto al tema rinnovo. José Mourinho stravede per il giocatore, diventato a tutti gli effetti la vera arma in più dello Special One. Facendosi trovare sempre pronto quando viene chiamato in causa, rispettando le scelte del tecnico – che a malincuore è spesso obbligato ad escluderlo dall’undici titolare per questioni di equilibrio – e cambiando ruolo all’occorrenza, El Shaarawy è considerato un elemento prezioso anche dai vertici del club. Che adesso stanno realmente pensando di rinnovare l’intesa con il trentenne.

Alto rendimento

—  

Le qualità del classe ‘92 a Trigoria non sono mai state in discussione. A far procedere con cautela la dirigenza della Roma sul tema rinnovo erano piuttosto alcuni dubbi legati alla continuità di rendimento e alla tenuta fisica del calciatore che, in passato, ha dovuto fare i conti con diversi problemi muscolari. Fin da inizio stagione però, El Shaarawy ha mostrato un importante miglioramento sotto ogni punto di vista. Nonostante sia partito dietro ai “Fab four” (Pellegrini, Dybala, Zaniolo e Abraham) nelle gerarchie di Mourinho, Stephan ha già totalizzato 27 presenze – 18 da titolare – e 4 gol, accumulando oltre 1300’ in campo. Sono 5 invece le gare saltate per problemi fisici (tutte a settembre).

L’elogio

—  

A sottolineare l’importanza di El Shaarawy nello scacchiere tattico giallorosso sono arrivate anche le parole di Mourinho. Dopo aver battuto 2-0 la Real Sociedad (ad aprire le marcature era stato proprio il numero 92), il portoghese ha speso parole importanti per il suo attaccante: “Stephan a volte rimane in panchina perché ho bisogno di soluzioni in avanti, non può stancarsi troppo, è dura chiedergli tante cose. Per noi è fantastica la sua mentalità”. Lo Special One aveva elogiato pubblicamente il Faraone anche dopo la vittoria ottenuta sulla Juventus, quando El Shaarawy era rimasto in panchina per tutta la partita: “È stata un vittoria del gruppo ma non voglio lasciar passare il fatto che El Shaarawy sia stato sacrificato. Con Tammy in questa condizione e senza Solbakken, se Stephan avesse giocato titolare non ci sarebbe stato un giocatore in panchina in grado di cambiare ritmo. Fortunatamente la partita è andata nella direzione giusta e farlo entrare non è stato necessario”.

Precedente Un gol per papà, il futuro sul collo: chi è João Pedro, l'ultima idea del Milan Successivo Napoli, buone notizie per Meret: l'esito degli esami