La parola all’esperto: “Intercettazioni determinanti per la sentenza Juve”

«Perché si alteri il bilancio non occorre la prova oggettiva della diversità di valore rispetto a quanto dichiarato». Ma è sufficiente «che ci sia la prova di un’organizzazione volta a modificare su carta questi valori per mettere a posto i bilanci». Insomma, è il riconoscimento di un “sistema” per aggiustare i con ti (tramite un utilizzo distorto delle plusvalenze) ad aver convinto i giudici. Lo ipotizza Salvatore Sica, docente ordinario di diritto privato presso l’Università di Salerno e tra i massimi esperti di diritto dello sport. Le prove, dunque, risiederebbero «nelle tante intercettazioni» che in primavera non erano disponibili agli inquirenti sportivi e che l’indagine “Prisma” ha consegnato alla procura Figc su un vassoio d’argento. Ci siamo mossi nei meandri di una sentenza priva ancora delle motivazioni – che aiuteranno a comprenderla meglio – insieme al prof. Sica, che in passato ha ricoperto il ruolo di componente proprio della Corte Federale d’Appello . 

Prof. Sica, a inizio dicembre lei disse “quello che sta emergendo non si risolve con un’ammenda”.  
«Sì , perché non si parlava soltanto di illecito amministrativo, in ballo c’era l’articolo 4.1 del codice di giustizia sportiva, quello che cita i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto» . 
 
Quindi nelle intercettazioni verrebbe dunque fuori il “dolo”? 
«Evidentemente per i giudici quelle telefonate sono state come delle confessioni, delle ammissioni di colpevolezza. Ritengo che lì abbiano individuato il dolo, che non era dimostrabile nel precedente modello ideato dalla procura 9 mesi fa » . 
 
Perché la Juve sì e le altre no? Come se lo spiega? 
«Considerando il notevole carico documentale pure a carico delle altre società, questo lascia un po’ perplessi ed è l’unico elemento che non si riesce a decifrare» . 
 
Ora la palla passerà al Collegio di Garanzia, un giudice di legittimità.  
«Il Collegio non potrà esaminare il merito, ma verificare se sono applicati i corretti presupposti della revocazione della sentenza» . 
 
E se questi presupposti non fossero corretti? 
«Si può avere un annullamento integrale della pronunzia o, in linea teorica, un annullamento con rinvio per una nuova determinazione» . 
 
Quindi il Collegio non può togliere o aggiungere punti di penalizzazione? 
«No, ma può dire alla Corte d’Appello di rivedere la sentenza sulla base degli aspetti che vengono indicati dal Collegio stesso» . 
 
La manovra stipendi, le altre plusvalenze, l’udienza di Torino, l’inchiesta Uefa. Cosa dobbiamo aspettarci? 
«Le previsioni non reggono più. Ad esempio ritenevo che la vicenda plusvalenze potesse essere assorbita dal giudicato precedente. Moltissimo potrà però emergere in merito alle scritture non depositate per alterare la realtà contabile, cioè i famosi accordi privati. Questo filone a mio avviso è molto più consistente»


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