La nuova missione del Napoli: bloccare Osi e Kvara

C’ è un mercato che verrà, di uomini e nomi da sfogliare nell’album dei desideri e delle idee, e poi c’è un mercato fatto in casa. Da fare in casa: il grande obiettivo di De Laurentiis è continuare a volare sulle ali di Osimhen, l’uomo del destino, il figlio del vento e del gol che cavalca verso il titolo di capocannoniere con il fiato di Lautaro sul collo. Ma lui, Osi, non ha paura: lo ha dimostrato e anzi confermato anche domenica con la Fiorentina, con la storia dei due rigori e con il graffio numero 23 in campionato e numero 47 in Italia. Mai nessun giocatore africano come lui nella storia delle Serie A, neanche Weah. Superato con tanto di inchino: «Migliorare il record di Sua Eccellenza Mister George Weah è stato un grande onore», il sentito omaggio social all’illustre predecessore. Bella storia, davvero. Bella come l’idea di DeLa di ripartire dai suoi gemelli scudetto: Kvara, che firmerà il rinnovo a giugno, e Osi. Re Victor. 

L’ambizione

E allora, il progetto. L’ambiziosa missione di un club che ha appena conquistato il terzo scudetto della propria storia a 33 anni di distanza dalla saga di Diego: difendere strenuamente le colonne più pregiate del tempio della Vittoria. E se Kvaratskhelia è ormai pronto a prolungare il suo contratto per un’altra stagione – fino al 2028 con ritocco dell’ingaggio – la situazione di Osimhen è più che altro legata all’assedio annunciato dai club di mezza Europa. Del resto, Osi è uno dei centravanti del momento insieme con Haaland e soprattutto è ancora giovane (24 anni); e la netta impressione è che i suoi margini di crescita siano ancora notevoli. Un portento. E poi una coppia portentosa che ha ispirato e guidato il Napoli in una stagione dominata in lungo e in largo in campionato e che in Champions, nonostante la delusione dell’eliminazione con il Milan, ha comunque archiviato i quarti di finale; un traguardo mai raggiunto prima.

L’omaggio

Un po’ come il nuovo record stabilito da Victor con la Fiorentina: in virtù del rigore realizzato, il suo primo in Italia, è diventato il miglior cannoniere africano della Serie A. All time, meglio di Weah: «Ho sempre ammirato i grandi successi di grandi leggende africane come Weah. Un’icona del mondo del calcio e anche un leader del suo popolo. Ha motivato e ispirato milioni di giovani talenti. E’ un’eccellenza da emulare per persone come me. La sua eredità sarà ricordata per sempre», ha scritto su Instagram. 

Hey Kim

De Laurentiis, insomma, è pronto a resistere. O almeno è quello che ha dichiarato: non si cede Osi. «Giammai». Non si cede Kvara: «Assolutamente». Però su Kim, beh, nessuno s’è ancora sbilanciato: Minjae è di certo il terzo fratello della famiglia-scudetto; è il nuovo totem azzurro della difesa, è stato uno straordinario erede di Koulibaly e soprattutto è un grande obiettivo del Manchester United. Già, 60 milioni cash e via: gli inglesi lavorano per portarlo immediatamente in Premier attraverso la clausola.

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