Leonardo Bonucci difende gli Azzurri e la Federazione sul caso del bus scoperto: “Le autorità hanno acconsentito all’utilizzo del pullman scoperto, dicendo che sarebbero state in grado di gestire la situazione”.
“A ognuno – dice – il suo compito e il suo ruolo, è davvero semplicistico e molto italiano scaricare le colpe”.
Le parole di Bonucci arrivano dopo quelle del prefetto di Roma Matteo Piantedosi al Corriere. Secondo il prefetto Bonucci e Chiellini avrebbero fatto pressioni sul servizio d’ordine per l’utilizzo del pullman scoperto durante i festeggiamenti a Roma.
La Nazionale e la festa sul pullman scoperto, la nota della Federcalcio
Prima di Bonucci già la Federcalcio aveva diffuso una nota con la propria ricostruzione degli eventi:
“All’arrivo davanti a Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni”.
“L’intera delegazione ha chiesto il pullman scoperto – continua Bonucci – e siccome quello coperto, a prescindere era stato bloccato dalla folla già in strada e sarebbe comunque stato limitato nel passaggio a seguire, le autorità hanno acconsentito”.
“Noi – dice ancora il difensore dell’Italia – non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti, che immagino abbiano fatto le loro dovute valutazioni, prima di quanto avvenuto in piazza del Popolo la sera prima, e poi con il nostro passaggio in città”.
La Nazionale e la festa sul pullman scoperto, la parole di Gabriele Gravina
“Il rientro su Roma – ricorda il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina – è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del capo dello Stato e del presidente del Consiglio dei Ministri”.
E ancora: “Nel tragitto per arrivare a piazza Colonna, il bus coperto che trasportava la squadra è stato ripetutamente rallentato, poi bloccato e letteralmente travolto dall’affetto della gente ormai numerosissima, che comunque già non indossava strumenti di protezione individuale)”.