La mamma di Jorginho: “Il Brasile gli diceva di aspettare. E così vince con l’Italia”

La signora Maria Tereza era calciatrice e ha insegnato i fondamentali al protagonista di Chelsea e Nazionale: “Niente è stato gratis per lui. Sapevo sarebbe andato via da me ma non così lontano”

Una brasiliana farebbe il tifo contro il Brasile? Sì, ma per una nobile causa. Lei si chiama Maria Tereza, giocava a calcio e gioca ancora per divertimento: è la madre di un brasiliano oriundo italiano che indossa la casacca azzurra numero otto. “Sono Jorginho Futebol Clube”, ha dichiarato a globoesporte.com, principale sito sportivo brasiliano. “Contro qualsiasi altra squadra tifo Brasile”, spiega la mamma da Imbituba, terra natale del centrocampista nello stato di Santa Catarina.

PRIMI PASSI

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Momenti di gloria al Chelsea e nella nazionale italiana in questo periodo per Jorginho, ma non è stato sempre così. I suoi primi passi nel mondo del calcio, ancora da bambino a Praia da Vila, una spiaggia della sua Imbituba, nel Brasile meridionale, sono arrivati grazie proprio alla mamma: “Qui è dove aveva iniziato a imparare a dominare la palla e calciare – ricorda Maria tereza -. Era una cosa molto stancante per lui perché era piccolo. Per me è nato con questo dono. Lo portavo a studiare i fondamentali, un po’ di quello che sapevo. Lanciavo la palla e cercavo di convincerlo a dominarla. Quando avevo un giorno libero, ce lo portavo tre o quattro volte a settimana. Mi chiedeva di fare giochi da bambino, gli dissi di allenarsi di più e poi di andare al mare. Assimilò molto bene e velocemente. Poi andò alla scuola calcio. Dice anche oggi che i fondamentali glieli ho insegnati io”.

IN PIEDI PER VEDERE MAMMA

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Durante la sua carriera, il piccolo Jorginho provava sempre a seguire la madre: “Giocavo in alcuni posti del Paese e lui era sempre dalla mia parte. Chiedeva di venire con me quando c’era una partita, poi gli dicevo che non c’era posto sull’autobus. Ma insisteva, chiedeva di viaggiare in piedi, accanto a me. Mi ha seguito molto nel calcio e mi ha visto giocare. L’amore per il calcio è di famiglia. Mio padre era un giocatore dilettante. Gioco ancora oggi, in modo amatoriale”.

NEMMENO PER SOGNO

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Nonostante la fatica, divisa tra teoria e allenamento in spiaggia, nemmeno nei suoi sogni migliori Maria Tereza immaginava che suo figlio avrebbe giocato da protagonista una finale degli Europei con l’Italia. “Quando aveva iniziato a giocare nelle scuole calcio, pensavo, con cuore di madre, che se ne sarebbe andato via da me. Ma immaginavo che fosse a San Paolo, a Rio, a Rio Grande do Sul, non così lontano e dall’altra parte dell’oceano. C’è un film nella tua testa, tutto il sacrificio, la disciplina, il focus sul calcio. Lui ha dovuto fare molti sacrifici per raccogliere i frutti oggi. Niente è stato gratis per mio figlio”.

perché NON IL BRASILE?

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È la domanda che si pongono tifosi e cronisti brasiliani: perché Jorginho non gioca per la nazionale verdeoro? La risponde è secca: “Aveva parlato con la nazionale brasiliana. Gli hanno chiesto di aspettare, ma avrebbe aspettato fino a quando? La carriera di calciatore è breve. Ha detto che il Brasile gli chiedeva di aspettare, ma la nazionale italiana lo chiamava. Avrebbe voluto (giocare per il Brasile, ndr.), ma non era colpa sua”.

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