La “malattia” di Vlahovic: “Il gol per me è una dipendenza, senza mi sento svuotato”

L’attaccante bianconero al magazine Icon: “Penso al calcio 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, torno a casa e guardo partite, per divertirmi e per migliorare”. Sul rapporto con la rete: “È un carburante e una volta che l’hai provato devi averne ancora, devi a tutti i costi vivere ancora quell’emozione”

“Mi dedico al calcio 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana”. È una dedizione totale quella che Dusan Vlahovic racconta nell’intervista di copertina al magazine Icon: “E quando vado a casa cosa faccio? Guardo partite di calcio! Le guardo per divertirmi, per rilassarmi, ma anche per imparare e migliorare. Noto delle cose, le analizzo e penso: ‘Io avrei potuto fare questo o quello'”, ha raccontato l’attaccante serbo della Juventus nel numero in uscita il 14 giugno dedicato allo sport.

Il rapporto col gol

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Ventinove gol segnati in stagione tra Fiorentina e Juventus, dove da febbraio ne ha segnati nove in 21 gare, il suo rapporto con la rete è tutto: “È un qualcosa che mi riempie, mi pervade completamente, quindi, quando non provo questa emozione, dopo la partita mi sento a terra, svuotato – spiega -. Se segno, invece, mi sembra di volare. Mi sento al settimo cielo, volo. È una specie di carburante e una volta che l’hai provato devi averne ancora, e poi ancora, devi a tutti i costi vivere ancora quell’emozione. È una dipendenza che ti stimola in ogni momento. È ciò per cui vivo”. E per cui vive la Juve: i gol del gigante serbo sono troppo importanti per tornare da scudetto.

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