La Lazio sfida il mal di trasferta in Europa

I tabù sono fatti per essere sfatati. La deve pensare così, la Lazio, facendo suo questo luogo comune che più volte in passato si è effettivamente trasformato in realtà. In Olanda, per proseguire il cammino in Conference League, serve una rimonta simbolica, capace di andare oltre ogni condizione avversa. Perché il desiderio di ribaltare il ko dell’andata c’è, ma le premesse per riuscirci sembrano tutte sfavorevoli: i ragazzi di Sarri si trovano ad affrontare questo match da dentro o fuori a due passi da un derby d’alta classifica, con problemi di formazione e pure con un mal di trasferta europeo con il quale fanno i conti ormai da un bel po’ di tempo. 

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Trasferte

C’è un dato in particolare che, al netto del contesto dei gruppi e dei doppi confronti nelle varie fasi a eliminazione diretta, rende abbastanza bene l’idea: nelle ultime 17 partite giocate dalla Lazio lontano dall’Olimpico in ambito europeo, solo una volta è tornata in Italia con una vittoria. Il precedente risale al 25 novembre 2021, il 3-0 in Russia, in casa della Lokomotiv Mosca, nella fase a gironi di Europa League (doppietta Immobile e gol di Pedro). Per ritrovare l’ultimo successo in un confronto andata e ritorno con in palio il passaggio del turno, invece, bisogna scorrere fino al 15 marzo 2018, al ritorno degli ottavi di finale della seconda competizione Uefa vinto 2-0 in Ucraina contro la Dinamo Kiev.

Olanda

Un altro aspetto che pone la Lazio in una posizione di svantaggio è infine il Paese ospitante, fino a oggi quasi sempre indigesto dal punto di vista dei risultati. Quella contro l’Az Alkmaar sarà infatti la quinta volta della squadra romana in Olanda e nei quattro precedenti solo in un’occasione è arrivata al successo, nell’unica partita in cui è riuscita a segnare. Il bilancio dice infatti 2 sconfitte, un pareggio e una vittoria, quella in casa del Vitesse nell’Europa League 2017/2018: un 3-2 che portò la firma di Parolo, Immobile e Murgia, un tris tutto italiano che ha realizzato quelle che al momento restano le sole reti laziali nei Paesi Bassi. Negli altri tre precedenti i biancocelesti hanno pareggiato 0-0 con il Feyenoord nella Champions League 1999/2000, perso con il Psv 1-0 nella stessa competizione l’anno successivo e capitolato nell’Europa League di questa stagione, uscendo con un ko per 1-0 lo scorso novembre in un altro match a Rotterdam con il Feyenoord.

Rimonte

Non è finita, ci sono ancora ulteriori dati che almeno dal punto statistico remano contro. Sono relativi alle rimonte europee nelle gare a eliminazione diretta, un qualcosa mai riuscito fino a questo momento nella storia del club biancoceleste dopo aver perso il match di andata in casa: 0-3 a tavolino contro il Barcellona nel 1975 (4-0 al ritorno), 1-3 con l’Atletico Madrid nel 2012 (1-0), 0-1 con il Ludogorets nel 2014 (3-3), 0-1 con il Siviglia nel 2019 (2-0) e 1-4 con il Bayern Monaco nel 2021 (2-1). Insomma, le tradizioni sembrano essere tutte avverse, come se ci fosse una sorta di maledizione. Ma i tabù in fondo sono fatti per essere sfatati. Proprio quello che deve pensare (e provare) la Lazio in vista di dopodomani. 

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