La Lazio pesca male: ecco il rullo compressore Bayern, in panchina c’è (anche) l’ex Klose

I biancocelesti non hanno mai affrontato la squadra tedesca campione d’Europa. Immobile-Lewandowski è la sfida nella sfida

Stavolta la Dea bendata si nasconde e la Lazio pesca male. Perché peggio del Bayern nessuna delle altre cinque in lizza. Inzaghi contro i campioni d’Europa in carica con Miro Klose vice allenatore di Flick, bandiera mai ammainata con 63 gol alla Lazio in 5 stagioni (2011-2016). Il bomber tedesco si ritirò a 36 anni con Inzaghi in panchina, dopo aver segnato su rigore alla Fiorentina. Oggi lo sfida agli ottavi di Champions. Prima volta contro per Miro. Dopo aver dato l’addio al calcio ha scelto la panchina: prima ha fatto il collaboratore di Low con la Germania, poi il tecnico dell’U17 del Bayern e ora è l’uomo-attacco di Flick, perché gli è stato dato il compito di curare la fase offensiva. Chi meglio di lui.

IL PERCORSO

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Parola chiave: rullo compressore. Lo dicono i numeri. In campionato il Bayern è secondo a 24 punti, ma ha segnato 35 reti in 11 partite. Dategli una porta e gonfieranno la rete. Capitolo girone: i bavaresi sono arrivati primi nel gruppo con Atletico, Salisburgo e Lokomotiv Mosca. Diciotto gol fatti e cinque subiti (5 vittorie e un pareggio). Forte in tutti i reparti, dall’ex Juve Coman al solito Muller, anche se la difesa concede qualcosina (17 gol subiti in campionato). L’allenatore è Hans Flick, mister per caso: arrivato a novembre 2019 al posto di Kovac, avrebbe dovuto traghettare la squadra in attesa di un sostituito di spessore o un nome da copertina, ma alla fine ci è finito lui. Ex assistente di Low con la Germania dal 2006 al 2014, cinque anni all’Hoffenheim dal 2000 al 2005, prima di diventare calciatore accettò un tirocinio in banca a 18 anni perché “doveva pensare anche al futuro”. Idee chiare e programmazione, dicono che la sua simpatia ha conquistato tutti. I trofei vinti pure. La stagione scorsa ha vinto Champions, campionato e coppa di Germania. Triplete. Quest’anno Supercoppa Uefa e Supercoppa.

I PRECEDENTI

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Prima sfida ufficiale tra i due club, anche se la Lazio quando affronta le tedesche ogni tanto sorride. Il bilancio dice 7 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte in 16 confronti. Nel girone ha rifilato 3 gol al Borussia Dortmund all’Olimpico, pareggiando 1-1 al ritorno. Imbattuta, impresa. In Europa League, nella stagione 2012/13, i ragazzi di Petkovic fecero fuori lo Stoccarda e il Borussia M’Gladbach tra sedicesimi e ottavi di finale grazie a un grande Kozak (l’attaccante chiuse la competizione da capocannoniere con 8 gol). Note stonate: il preliminare di Champions contro il Bayer Leverkusen del 2015/16 con Pioli, vittoria all’andata (1-0, gol di Keita) e sconfitta al ritorno (3-0). Poi, due stagioni fa e ancora in Europa League, due insuccessi contro l’Eintracht (4-1 in Germania e 1-2 all’Olimpico). Finita? No. C’è la doppia sfida contro il Werder in Champions 13 anni fa: 2-1 all’Olimpico con doppietta di Rocchi e sconfitta 2-1 a Brema. La Lazio uscì ai gironi. Curiosità e incroci: Immobile, con il Dortmund, non ha mai segnato al Bayern ma l’ha battuto in Supercoppa giocando titolare (2-0). Pepe Reina ha giocato in Baviera nel 2014/15 (tre partite).

LE STELLE

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Il solito bomber e una scommessa. Impossibile non citare Lewandowski, già 16 reti stagionali in 16 partite. Macchina da gol. L’anno scorso ha perso la sfida contro Immobile per la Scarpa d’Oro – 36 reti a 34 – ma ha chiuso la stagione da campione d’Europa con 55 squilli in tutte le competizioni. Sei anni fa il Borussia acquistò Ciro per sostituire proprio il panzer polacco, 103 reti in quattro stagioni sotto il “muro giallo”, bandiera dei tifosi finita a Monaco a parametro zero. Immobile fallì, ma la punta rimasta il suo modello: “Robert è il mio punto di riferimento, se potessi votare per il Pallone d’Oro gli darei la preferenza”. Sfida nella sfida. E la scommessa? Occhio al baby inglese Jamal Musiala, fantasista recordman del 2003: a 17 anni e 205 giorni è diventato il più giovane del Bayern a segnare in Bundesliga. Già 3 gol in campionato, soffiato al Chelsea nel 2019, è stato soprannominato “il ragazzo di ghiaccio” da Sebastian Hoeness, ex allenatore nel Bayern II: “Se gli parli prima della partita è calmissimo”. Occhio.

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