I padroni di casa hanno qualche occasione, gli ospiti pensano solo a difendersi: rallenta la corsa di entrambi alla Champions
28 gennaio 2024 (modifica alle 20:07) – roma
Prima e seconda otto mesi fa, mica anni. Ma Napoli e Lazio oggi non sanno più offrire quello spettacolo con cui avevano emozionato nella passata stagione. La sfida tra deluse finisce 0-0 con pochissime (se non nulle) emozioni, nessuna occasione nitida e portieri mai impegnati. Va bene le assenze (Napoli privo di mezza squadra titolare, Lazio senza Immobile e Zaccagni) ma la sfida tra Mazzarri e Sarri delude: un punto a testa che muove la classifica ma che vede la Champions, per entrambe, allontanarsi di un punto (dopo la vittoria dell’Atalanta di ieri), in attesa della Fiorentina.
un tempo di nulla
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Primo tempo di noia assoluta. Appena due conclusioni dalla distanza firmate Isaksen, con palla alta sopra la traversa. Per il resto zero emozioni, niente accelerazioni, niente uno contro uno o pressione alta. Squadra attente a non scoprirsi, fraseggio lento e prevedibile e portiere spettatori non paganti. La posta in palio è alta e gli assenti troppi: ne paga lo spettacolo.
prodezza annullata
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La ripresa si apre con la massima emozione, peccato per la posizione irregolare di Castellanos che rende vana una giocata tecnica fenomenale: lancio di Cataldi, l’argentino controlla di petto e in rovesciata supera Gollini. La bandierina alta dell’assistente rende tutto vano. E il Var conferma. I primi 20’ passano senza sussulti, poi è Cataldi che da fuori a provare a dare una scossa, ma la palla finisce a lato. Due minuti dopo, al 67’, arriva la prima conclusione verso lo specchio del Napoli con Gaetano, da poco entrato, che al volo non trova lo specchio.
resistenza
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Alla mezz’ora la Lazio trova il primo corridoio in profondità: Isaksen crossa rasoterra, Catellanos prova il numero di tacco e Ostigard salva in scivolata. Mazzarri si gioca la carta Ngonge, al debutto. E il belga al primo guizzo conquista una punizione da buona posizione: il destro di Zielinski supera la barriera ma finisce sul fondo. Sarri ci prova con Vecino e Pedro: l’uruguaiano si inserisce bene due volte senza trovare il colpo di testa vincente. Finisce così come era cominciata, senza vincitori né vinti. E tanta noia.
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