La Juve vera dura poco: col Nantes manca la fortuna. Anche con l'arbitro

TORINO – Una Juventus europeista, che ritorna a sfoggiare il 4-3-3, perde l’occasione di ipotecare gli ottavi di Europa League pareggiando 1-1 contro il Nantes. Non basta il sinistro di Vlahovic, che torna al gol in Europa dopo più di quattro mesi, per centrare il risultato dopo la clamorosa eliminazione dalla Champions: i bianconeri si fanno raggiungere nella ripresa da Blas che capitalizza su contropiede. In più l’arbitro non dà un rigore chiaro (fallo di mano, il pallone sarebbe entrato) nel finale e la beffa si fa ancora più grande (viene fischiato fallo in attacco a Bremer). Si deciderà giovedì a Nantes il destino della Juventus che, tra un inizio stagione difficile e la penalizzazione in campionato, confida proprio nella vittoria della competizione per un posto nella prossima Champions. Ma per continuare il cammino serve maggiore determinazione: la vittoria a Nantes non è proibitiva, Danilo e compagni dovranno però essere sempre aggressivi e compatti come nella prima mezz’ora. Detto in sintesi: la Juve dura troppo poco e in Europa ci vuole intensità fino alla fine.

Vlahovic a segno in Juve-Nantes: che esultanza con Chiesa dopo il gol

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Juventus? Et voilà

Massimiliano Allegri sceglie il tridente d’attacco – Di Maria, Vlahovic e Chiesa – e il suo coraggio viene premiato: proprio i tre campioni confezionano il gol del vantaggio al 13’. Nella bolgia dell’Allianz Stadium il Fideo, che già si è reso pericoloso nei primi minuti con un tiro respinto da Lafont, lancia dalla trequarti un pallone per un accorrente Chiesa che, di testa, serve al centro per il sinistro di Vlahovic.

Il Fideo in cattedra

La Juventus non attende la reazione del Nantes, in cui spiccano le iniziative di Blas, e non molla la presa continuando a incalzare gli avversari. Di Maria incanta con le sue giocate e, dal suo piede, parte anche il possibile 2-0 con un tiro da 30 metri che costringe Lafont a respingere con i pugni. Lo stesso portiere francese risolve il pasticcio di Girotto che rischia l’autogol.

Juventus-Nantes sui social: ironie, rabbia e orgoglio

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Paura Chiesa, trema Allegri

La supremazia bianconera è evidente, ma manca di cinismo per centrare il raddoppio che porterebbe anche più serenità, così nel finale di tempo il ritmo diminuisce e il Nantes si spinge timidamente in avanti. Allegri non si fida e richiama più volte Chiesa a compiti anche difensivi: il numero 7 fa preoccupare la panchina per un duro scontro con Castelletto, ma l’esterno stringe i denti e resta in campo.

Gol e traverse, la Juve è sfortunata

La Juventus ritorna in campo senza la stessa concentrazione del primo tempo e il Nantes prende coraggio. Da un errore di Fagioli, che sbaglia un passaggio, parte il contropiede dei francesi: Mohamed serve Blas che approfitta di uno scivolone di Bremer e batte Szczesny con un tiro potente. Nonostante la Juventus sia sotto choc, Chiesa ha sul piede il tiro del 2-1, ma il pallone prima colpisce la traversa, rimbalza sulla linea entrando soltanto parzialmente e poi si infrange sul palo finendo fuori. Lo stesso Chiesa è incredulo della traettoria che gli nega la gioia del gol. E se Di Maria colpisce ancora la traversa da calcio d’angolo, Moutoussamy sfiora il palo. Nel finale, dopo un’ampia turnazione, il pressing bianconero resta inconcludente: non solo, spingendosi così in avanti la Juventus lascia spazio alle ripartenze del Nantes che più volte fanno venire i brividi ai 40 mila tifosi dello Stadium. Incredulità al 95’ per un rigore non assegnato alla Juventus per un mani: l’arbitro punisce invece Bremer che si appoggia sulle spalle dell’avversario per colpire di testa.

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