La Juve travolge il Milan: quarto scudetto di fila sempre più vicino

Con un perentorio 4-0 la squadra bianconera fa il vuoto: ora sono 6 i punti di vantaggio sulle rossonere

Dal nostro inviato Giulio Saetta

7 marzo – Vinovo (TO)

La Juve anticipa la festa dell’8 marzo battendo 4-0 il Milan nel big match della quarta di ritorno e ipoteca il quarto scudetto di fila. Ora sono 6 i punti di vantaggio sulle rossonere, un’enormità considerato che le ragazze di Rita Guarino non hanno lasciato nemmeno un punto per strada finora in campionato. Juve schierata col 4-3-3, Gama e Sembrant coppia centrale di difesa, con Hyyrynen a destra e Boattin a sinistra, cerniera mezzana formata da Cernoia, Pedersen e Rosucci, tridente d’attacco Bonansea-Girelli-Hurtig. Ganz con il consueto 3-5-2, Boquete perno centrale di centrocampo fiancheggiata dalle mezzali Grimshaw e la nuova arrivata, la giapponese Hasegawa, davanti Dowie e Giacinti.

Due filosofie

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Partita intensa, ritmi molto alti con organizzazioni di gioco diverse. Milan più votato al palleggio centrale, Juve che cerca spesso il lancio lungo per le torri Girelli e Hurtig o la velocità di Bonansea sulla destra. Proprio dalla svedese nasce il vantaggio bianconero all’8, assist di testa a centro area per il perfetto inserimento di Bonansea che batte facilmente Korenciova. Al 26’ le parti si invertono, è Bonansea a sfruttare un errore della linea difensiva del Milan pescando Hurtig sul filo del fuorigioco: poco da fare per il portiere rossonero che può solo intercettare il piatto destro destinato a finire in rete. Al 35’ occasione Milan con bomber Giacinti, che si gira bene al limite dell’area e con il destro scheggia la traversa. Nuova chance rossonera al 42’ con una buona trama sulla destra, Dowie cerca Giacinti sul primo palo ma la capitana viene anticipata. Sul calcio d’angolo, gol annullato a Grimshaw che di testa anticipa Giuliani, ma l’arbitro fischia una discutibile carica sul portiere.

Nella ripresa

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Al 4’ del secondo tempo la Juve spreca la palla che poteva chiudere il match: Hurtig, liberata in area sulla sinistra, tutta sola spara alto. Al 5’ Ganz gioca la carta Rizza per Spinelli e si mette a quattro dietro per dare spinta sulla destra; nella Juve fuori Bonansea per un guaio muscolare, al suo posto Staskova fa arretrare Hurtig e così i moduli diventano speculari. Il Milan ci prova con la forza della disperazione con la sua capitana e giocatrice simbolo Giacinti, inesauribile e generosissima, che al 14’ imbucata sulla destra va molto vicino al gol, ma la compagna della Nazionale Giuliani salva con una parata miracolosa. Nell’ultima mezzora la Juve non fatica a controllare le folate rossonere che lentamente si affievoliscono e sfrutta la profondità della rosa inserendo il furetto Maria Alves sulla destra per sfruttare le ripartenze, oltre alla azzurra Caruso in mezzo per Rosucci. Proprio da una ripartenza su errore rossonero nasce il 3-0 firmato al 38’ da Staskova. C’è tempo per il poker di Caruso al secondo di recupero. Forse una punizione troppo grande per il Milan ma lo spirito Juve insegna a non fermarsi mai. Al fischio finale bianconere esultanti al centro del campo principale dello Juventus Training Center di Vinovo, consce che per il quarto scudetto di fila è solo una questione di tempo.

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