La Juve soffre ma rimonta il Sassuolo: ora è a un punto dal 3° posto

Raspadori, potenziale erede in bianconero della Joya, firma il meritato vantaggio, Dybala rimonta al 45′. Di Kean la rete decisiva a due minuti dalla fine. Bianconeri senza De Ligt e Cuadrado, Vlahovic in panca al via

Livia Taglioli

25 aprile – Milano

La Juve, dopo un primo tempo sofferto e una ripresa più equilibrata, trova il gol del 2-1 al Mapei Stadium al minuto 88 con Kean, subentrato a Morata al 67′. I bianconeri riescono così nel duplice risultato di avvicinarsi al terzo posto, portandosi a un punto dal Napoli, e di allungare su Roma, Fiorentina e Lazio, reduci da fresche sconfitte.

Il meritato vantaggio del Sassuolo arriva a firma di Raspadori, promesso sposo bianconero, il pareggio premia il sinistro violento con cui Dybala scarica forse la sua rabbia da (quasi) ex. E’ il suo gol n. 114 in bianconero, ora Baggio è a un solo gol di distanza. Raspadori, col suo decimo gol stagionale, diventa invece il primo italiano nato nel 2000 ad andare in doppia cifra in un singolo torneo di Serie A.

Presenti & assenti

—  

La Juve deve mettere fare i conti con due forfait dell’ultimo minuto o quasi: Cuadrado si ferma per un problema all’adduttore sinistro, De Ligt per un affaticamento che lo costringe alla panchina. In campo dunque Rugani in mezzo e De Sciglio a destra, con la Juve disposta su un 4-4-2 privo anche di Vlahovic, per la seconda volta in panchina al via, e con la coppia Danilo-Zakaria in mezzo al campo. Dionisi risponde col previsto 4-2-3-1, con l’osservato speciale Raspadori dietro a Scamacca terminale offensivo neroverde. E’ un Sassuolo che si muove in scioltezza, in maniera armonica e organizzata, e già dopo 10’ potrebbe passare con Raspadori che si fa largo nelle maglie piuttosto lasse della difesa bianconera, ma il suo destro dal limite non trova lo specchio. Dopo sette minuti Frattesi di testa manda alto di poco su un corner di Berardi, poi ci pensa Szczesny a fermare un gran destro di Berardi stesso.

Nel primo tempo tanto Sassuolo e poca Juve

—  

Insomma, c’è in campo tanto Sassuolo e pochissima Juve: la squadra di Allegri fatica a ripartire e va in difficoltà nella fase difensiva, contro un Sassuolo che gioca a tutto campo, allarga e verticalizza, preme e arriva al tiro con grande frequenza. Aggressività, mobilità, palleggio, velocità: la squadra di Dionisi costruisce e finalizza, è una macchina rodata e creata per colpire, in un confronto impietoso con l’undici di Allegri sul piano del gioco ma anche delle individualità. Morata lotta ma non trova né spazi né qualità, Dybala svapora nella densità neroverde, Rabiot è disperso e Bernardeschi è forse condizionato da una botta iniziale. Vlahovic si scalda a lungo ma non entra. Al 27’ la prima occasione bianconera, con Dybala che centra Frattesi, prima che ancora Szczesny dica di no a Scamacca.

Dybala risponde a Raspadori…

—  

Poi arrivano anche i gol: il primo è del Sassuolo al 39’, firmato da Raspadori. Pregevole l’azione, con una ragnatela di tocchi rapidi e precisi finché un colpo di tacco di Berardi libera il compagno al tiro, in piena area: per Raspadori è il decimo gol, per il collega il 12esimo assist. Tanto era nell’aria il vantaggio neroverde quanto arriva imprevisto il pareggio della Juve: al 45’ è Dybala che colpisce, su assist di Zakaria, con un sinistro violento a fil di traversa. Poi Morata di testa manda sul fondo, quando ancora le proteste neroverdi non si sono placate per un presunto fallo di Morata su Kyriakopulos nell’azione del gol.

… poi ci pensa Kean

—  

La ripresa si apre con una gran parata di Consigli su un colpo di testa di Morata, poi, al minuto 55, Chiellini e Vlahovic prendono il posto di Rugani e Dybala. Il copione ricalca quello del primo tempo, col Sassuolo che fa la partita e la Juve attenta nelle chiusure, e ora anche in crescita nelle ripartenze e nelle conclusioni. Ancora Morata sfiora il gol al 61’, ma il suo rasoterra in girata finisce fuori, come succede a Kyriakopulos poco dopo. Al 67’ Kean prende il posto di uno stanco Morata e subito impegna Consigli: la partita resta insomma su un’asse di equilibrio piuttosto scivolosa. Entrano anche Djuricic e Defrel, ma a decidere la gara, al minuto 88, è Kean, che di sinistro batte Consigli. E la Juve fa un gigantesco passo in avanti in direzione Champions League.

Precedente Dionisi: "Juve, hai vinto ma i tre punti li meritava il Sassuolo" Successivo Allegri: "Vittoria pesante, l'obiettivo si avvicina e dobbiamo centrarlo"