La Juve domina, ma l’Inter rimonta nel finale: Iliev beffa Montero, è 1-1. Roma sola in vetta

I bianconeri creano tantissimo e vanno avanti con il rigore di Hasa, ma i nerazzurri pareggiano sempre dal dischetto. Fallito l’aggancio alla vetta

Questa volta Nedved, presente in tribuna dopo aver sorriso ieri sera allo Stadium e oggi pomeriggio a Nyon per il benevolo sorteggio di Europa League, mastica amaro. La Primavera di Montero viene rimontata dall’Inter e fallisce così l’aggancio alla Roma in vetta, con i giallorossi che restano a quota 26 e avanti di due punti. I bianconeri, che fino a stasera erano stati perfetti in casa con quattro successi su altrettante gare, dominano e si portano in vantaggio all’ora di gioco con il rigore di Hasa. Poi, quando nessuno se lo aspetta, sempre dal dischetto ecco il pareggio dei nerazzurri con Iliev. La squadra di Chivu, assediata per larghi tratti di partita, resta al terzultimo posto con un terzo dei punti della Juve, ma infila il terzo risultato utile consecutivo in un big match dopo la vittoria sulla Fiorentina e il pareggio con il Frosinone.

Sempre Hasa

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Destino crudele dunque questa volta per la Juventus, che mercoledì scorso aveva rimontato in maniera clamorosa il Psg nell’ultima giornata di Youth League (da 4-1 a 4-4 con tre reti dal 90’ in poi). I bianconeri, che vogliono rispondere alla Roma, cominciano fortissimo e mettono l’Inter alle corde. Il più pericoloso di tutti è Luis Hasa, che con il suo numero 10 sguscia da tutte le parti. Dopo 4’ serve Turco, sul quale è ottima la parata di Botis. Al 22’ strozza il tiro del possibile vantaggio, che si spegne di un soffio fuori. Nella ripresa ci prova un altro paio di volte, ma Botis è sempre attento. Fino a quando Montero decide di giocarsi l’asso Yildiz e, come per magia, la partita si sblocca: gran giocata di Turco che si inserisce in area palla al piede e viene steso da Fontanarosa. Per l’arbitro è rigore e Hasa non sbaglia, infilando il sesto gol in stagione (4 in Europa e 2 in campionato). Non male per un esterno destro, che nel 4-4-2 super offensivo di Montero gioca praticamente in linea con gli attaccanti. Ma fra le sue virtù c’è anche la duttilità, dal momento che questo giovane 18enne può essere speso in qualunque posizione dal centrocampo in su. Una caratteristica che aveva colpito pure Totti, che decise di inserirlo nella sua scuderia prima che il ragazzo si aggiungesse a quella di Pastorello. Arrivato alla Juve a 8 anni, a scoprirlo fu Mauro Burbello, osservatore della Juventus per la zona di Asti, che lo notò passando dal campo del San Domenico Savio. Troppo forte per restare a quei livelli.

Iliev c’è

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Un predestinato sembra essere anche Iliev, al suo ottavo gol in 13 partite. L’attaccante pareggia i conti all’81’con un cucchiaio sul rigore guadagnato da Francesco Pio Esposito, travolto ad un minuto dal suo ingresso dall’uscita del portiere Scaglia, poi miracoloso all’86’ quando – sugli sviluppi di una rimessa laterale – sempre il bulgaro riesce ad arpionare il pallone e a calciare dall’area piccola (poco prima Yildiz aveva centrato la traversa). Continua dunque il momento d’oro di Iliev, sempre più leader di un’Inter che non riesce a scalare la classifica. Sabato il match contro l’Udinese, una delle due squadre che sono messe ancora peggio rispetto ai nerazzurri, poi la lunga sosta per il Mondiale. Da gennaio in poi Chivu continuerà ad affidarsi al suo talentino, che a settembre ha già esordito con la sua nazionale e che il club ha strappato alla concorrenza di Ajax e Liverpool dopo che il Guardian lo aveva inserito fra i 60 giovani più promettenti del mondo. Da lì il gol scudetto nella finalissima contro la Roma dello scorso maggio e le reti con cui sta provando a scacciare una crisi che sembra senza fine. Ma con lui tutto è possibile, da stasera lo sa pure la Juve di Montero.

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