La Juve dietro 3 spagnole Legia: 24 gol presi in 5 gare!

24 novembre 2016 – Milano

Chi comanda in Champions? Abbiamo provato a mettere in fila le 32 squadre, in base alle impressioni lasciate in questa giornata. Lo faremo dopo ogni turno, proponeteci il vostro ranking commentando questo articolo.

La gioia juventina a Siviglia. Afp

La gioia juventina a Siviglia. Afp

atletico madrid

Sarri ha spiegato nelle interviste del dopo gara che il Napoli era spento “perché con pareggio o vittoria non sarebbe cambiato nulla”. Beh, era così anche per l’Atletico, dopo lo scivolone del Bayern. Anzi, il discorso valeva per i Colchoneros più che per il Napoli. Ma il Psv è stato “matato” lo stesso. Cinque su cinque in Champions, si può ripartire dopo il derby.
barcellona

Con Messi e Suarez in campo, è un’altra cosa. Le gite dei blaugrana a Glasgow sono garanzia di spettacolo, e stavolta per il Celtic non c’è scampo. Il problema del Barça, quest’anno, è solo la continuità. E spesso dipende dall’apparato digerente del ragazzo di Rosario.
real madrid

Sono trenta: trenta gare senza sconfitte per Zidane. Per la lode si attende la sfida al Dortmund, in casa, da vincere per la testa del gruppo. Meno brillanti che con l’Atletico, con CR7 a secco (assist involontario), ma vincenti e sempre pieni di risorse. Il match-winner Benzema è partito dalla panchina, per dire.

Vince in emergenza sul campo del Siviglia. Segna tre gol a una squadra che non ne aveva incassato nessuno. Rimonta dopo essere andata sotto. Si guadagna il pass con un turno di anticipo. Si mette in condizione di vincere il girone battendo la Dinamo. Volete davvero fare i difficili e criticare il gioco?
paris saint germain

Nonostante la voglia di Marquinhos di giocare a biliardo usando Verratti come sponda, nonostante un Krychowiak “scivoloso” in area e nonostante un Cavani dalla manata facile, il Psg sorpassa l’Arsenal in vetta al girone. Lo fa con un 2-2 in rimonta che dimostra carattere.

L’occasione era di quelle propizie: rimonta sul Psg all’Emirates, tavola apparecchiata per chiudere ogni discorso sulla vittoria del girone. Invece Iwobi ha combinato un bello scherzetto a Ospina, mandando in fumo i piani di Wenger. E per poco non arriva anche la sconfitta nel finale.
borussia dortmund

Prendono quattro gol perché contro il Legia vorrebbe andare di là a segnare anche Weidenfeller. Per il resto sono uno spettacolo, nonché il miglior attacco d’Europa (19 gol), Barça compreso. E’ tornato Reus (quasi tripletta), è in ascesa verticale il 19enne Ousmane Dembelé (1 gol, 3 assist).
manchester city

Partita poco guardiolesca, quella del City in Germania. I Fohlen tedeschi galoppano come puledri fino al pareggio di Silva, preziosissimo, poi Pep capisce che il Barcellona ormai è andato ed è il caso di respingere l’assalto del Gladbach, più che pensare al primo posto. I Citizens, comunque, sono una “seconda” temibile quanto il Bayern, nell’urna che deciderà l’avversario della Juve agli ottavi (salvo suicidi bianconeri con la Dinamo Zagabria).
bayern monaco

Ancelotti preferisce la coppa, a patto che non senta profumo di arRostov… Prova sconcertante dei campioni di Germania in terra russa, soprattutto in difesa, perché in attacco qualcosa succede anche. Girone sottotono, primato in Bundesliga perso a vantaggio del Lipsia: la sosta invernale potrebbe servire.

Ogni anno c’è una mina vagante: il Monaco ha fatto le prove due stagioni fa (eliminato dalla Juve), potrebbe fare sul serio adesso. Gioco convincente, esterni che spingono, talento davanti: Falcao stavolta delude, anche dagli 11 metri, ma il gruppo è vinto comunque.
leicester city

Se non ci fosse quella scocciatura della Premier, sarebbe un altro anno trionfale per le Foxes: agli ottavi da primi con un turno di anticipo, al debutto nella competizione. Certo il girone aiuta, i match non sono show, ma iniziamo a dare un’occhiata alle quote dei bookmakers…

Mamma mia cosa ha combinato Vazquez! Passa in un’ora da regina dell’H a giocarsi tutto a Lione. Se perde con due gol di scarto finisce in Europa League. Ok, poi la vince quasi sicuramente, però i primi 30’ confermano che sarebbe un peccato: ci sono le qualità per fare strada anche in Champions.

Motivazioni non al massimo, d’accordo. Ma questa è sempre la Champions. E presentarsi a Lisbona dopo una goleada alla Dinamo Kiev sarebbe stato un biglietto da visita notevole, soprattutto perché il Benfica al San Paolo ne ha prese quattro. Invece niente, abulia totale: digiuno di gol dopo una vita.
bayer leverkusen

Le assenze per infortunio, gli 0 gradi di Mosca, il palo di Volland: tutto dimenticato grazie alla sconfitta del Tottenham, che spedisce i tedeschi agli ottavi, quando sperano di ritrovare il vero Chicharito. E magari un avversario non impossibile.

I killer della Roma sembrano giocare per far aumentare i rimpianti a Trigoria. Rendimento anonimo come pochi altri, 4 gol fatti, 3 subiti, nemmeno la solita capacità di mettere in mostra qualche talento per cui altri si sveneranno. Ma sono in corsa, abbiate fede in Espirito Santo.

Bela Guttman si dev’essere portato avanti con la maledizione, per non correre rischi: andare avanti di tre gol in un match decisivo a Istanbul e farsi riprendere sul 3-3 è la versione portoghese dell’harakiri. Con grande scorno del Napoli: vatti a fidare, di questo Benfica.

Rimonta pazza e destino nelle proprie mani: niente male, perché restare in corsa per la qualificazione dopo aver vinto una sola partita su 5 non è da tutti. Tra le squadre impronosticabili, il Besiktas merita sempre un posto sul podio.

Lacazette è un bomber di alta categoria, la squadra nel suo complesso forse no, tanto che fatica ancora parecchio contro la Dinamo. Genesio è un “sopravvissuto” da un po’, si guadagna almeno l’ultima cena con menù sivigliano.
copenhagen

Aggrappati con i denti a un sogno chiamato qualificazione: vincere a Bruges e sperare. La loro parte di lavoro non è nemmeno così dura, ma serve un favore da Ranieri. Contro il Porto ci pensa Olsen: parate a raffica, tre di fila su André Silva.
borussia moe

Ci si consola con l’Europa League, a Moenchengladbach. E con la sensazione di essersela giocata alla pari in un girone che conteneva il passato e il presente del signor Guardiola. Peccato che lo sforzo sia costato parecchio in Bundesliga.

Poco Poco Pochettino: il Tottenham visto in questo girone non giustifica le belle parole spese la scorsa stagione per una squadra che non aveva raggiunto il Leicester ma sembrava avere un roseo futuro davanti. Nel Principato praticamente mai un tiro in porta.
sporting lisbona

L’incompiuta di Jorge Jesus: i portoghesi anche contro i campioni fanno vedere di avere qualità, non sempre funzionale a muovere quei numerini sul tabellone segnapunti. Ci riproveranno in Europa league: segnando un po’ di più possono fare strada.

Prima o poi doveva accadere, perché il Rostov ha ben figurato in tutta questa Champions. Beffato a Madrid, si rifà con una vittoria contro ogni pronostico ai danni del Bayern. Azmoun si conferma talento destinato cambiare aria alla prima offerta importante.
cska mosca

I tempi, recenti, in cui il calcio russo sembrava poter insidiare i big 5 del continente sembrano lontanissimi. Il Cska saluta anche stavolta, con anticipo e demerito (specie difensivo). Ci prova con un assalto finale che mette un po’ paura al Leverkusen.
psv eindhoven

L’unica nota positiva è l’aritmetica, che permetterà agli olandesi di centrare i sedicesimi di Europa League in caso di vittoria sul Rostov nell’ultima giornata. Per il resto, girone in tono minore. E un passo indietro in linea col momento non esaltante del calcio olandese.

Sono lontani i tempi in cui gli Hoops biancoverdi stesero il Barça tenendo il pallone per il 18% del tempo… Certe notti non tornano più. E certe notti, a differenza di quanto dice Ligabue, si può restare soli. Fuori da tutto, ultimi nel girone.
dinamo kiev

Gli ucraini onorano una competizione che concedeva loro soltanto una manciata di astruse possibilità matematiche: i buoi, nella corsa agli ottavi di Champions e anche in quella all’Europa League, erano già scappati da un pezzo.

A braccetto coi bulgari in una Champions un po’ così, senza spunti che permettano giochi di parole sulla puntualità svizzera. Partita dominata contro il club di Razgrad, ed è per questo che teniamo il Basilea davanti nel ranking, anche se al terzo posto c’è il Ludogorets.
ludogorets

Contravvenendo alle caratteristiche usuali, i bulgari stavolta si chiudono a riccio, consapevoli di quanto lo 0-0 sia risultato utile per restare nell’Europa del piano di sotto. Notte di gloria per Stoyanov, che para qualunque oggetto rotondo si aggiri dalle sue parti.
legia varsavia

Venghino signori venghino, lo show è qui. Peccato che, almeno nella fase difensiva, sia uno show di mostri: 24 gol incassati nel girone, record storico già eguagliato con 90’ da giocare. Segnare, segnano. Ma il 39enne Magiera fa sembrare Zeman uno fissato con l’equilibrio.
club bruges

E all’improvviso irrompe Izquierdo, a cercare di dare un senso alla presenza dei belgi in questo consesso. Se non altro il gol può finire nelle clip con gli highlights della stagione. Prima, la solita comparsata. Dopo, appena un po’ di fiducia e pressione in più.
dinamo zagabria

Più anonimi del Bruges, più noiosi del Legia, meno solidi di Dinamo Kiev e Ludogorets. Nessun gol segnato in cinque partite: saranno il primo teste chiamato a deporre da chi vorrà una riforma della formula della Champions, o almeno dei preliminari.

 Cantalupi-Clari 

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