La giovin Signora: così la Juve sostiene la linea del ringiovanimento

Coi nuovi acquisti l’età media è scesa a 27, la più bassa delle ultime 4 stagioni

Il giorno in cui la Juventus di Maurizio Sarri venne eliminata dal Lione agli ottavi in Champions League (fu anche l’ultima panchina bianconera dell’attuale allenatore della Lazio) Andrea Agnelli, oltre a esternare la sua delusione per la precoce uscita di scena contro una squadra alla portata, ha sottolineato un elemento che durante la stagione era stato spesso oggetto di discussione: “Mi è capitato di leggere e sentire più volte che abbiamo una delle rose più vecchie d’Europa, quindi questo può essere un elemento di riflessione”. Con l’esonero di Sarri e la promozione lampo di Andrea Pirlo dall’Under 23 alla prima squadra, è iniziato il percorso di svecchiamento della rosa, applaudito anche da John Elkann nella scorsa primavera: “Quello che abbiamo ottenuto in questo decennio è straordinario, la squadra si sta ringiovanendo e se si vuole costruire bisogna puntare sui giovani”.

Chiuso il ciclo (probabilmente irripetibile) dei 9 scudetti di fila, la Juventus ha cambiato strategia: più che all’esperienza (qualità preziosa quando si vuole vincere subito) si guarda alla carta d’identità, come confermano gli acquisti delle ultime due stagioni (nessuno sopra i 25 anni). Così Massimiliano Allegri, che per primo aveva avvisato il club della necessità di cominciare a gettare le basi per il futuro, si ritrova adesso la rosa più giovane delle ultime quattro stagioni: la sua ultima Juventus (2018-19) aveva un’età media di 28 anni e 15 giorni, quella che allena oggi ha 27 anni e 88 giorni.

valorizzare i giovani

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In quest’ottica va letta anche la scelta, condivisa da allenatore e dirigenza, di non agire sul mercato con acquisti last minute (leggi Pjanic), che avrebbero rallentato il progetto, sottoscritto da Allegri al momento della firma, di una squadra giovane, veloce e sfrontata. L’obiettivo è quello di aprire una nuova era felice e vincente, mettendo in conto i rischi che comporta affidarsi a giocatori meno strutturati ma anche i vantaggi, perché un allenatore ha più possibilità di influire su tecnica e testa. “Io devo portare risultati e creare valore. Questa è una squadra divertente da allenare, perché ha tanti giocatori migliorabili”, aveva detto Max il giorno della sua presentazione bis, rendendo subito chiara la strategia del club.

largo ai ventenni

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Ecco perché Allegri non si è stracciato le vesti alla notizia dell’addio di Cristiano Ronaldo (anche se saperlo prima e non alla fine del mercato avrebbe permesso alla società di cercare un’altra punta con più calma) e ha avallato il ritorno di Moise Kean (21 anni) e l’acquisto di Manuel Locatelli (23) e Kaio Jorge (19).

giovani senatori crescono

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Rispetto alla stagione 2020-21 dalla rosa sono usciti Buffon e CR7 (età media: 39,5). Il progetto di ringiovanimento era partito già l’estate scorsa, con gli innesti di Chiesa, Kulusevski, McKennie e Arthur (a parte Morata, età media di 23 anni) ed è proseguito nell’ultima sessione di mercato, con l’età media dei nuovi arrivi scesa a 21. Aggiungendo De Ligt (22), Bentancur (24) e Luca Pellegrini (22) sono 10 i giocatori sotto i 26 anni. Alcuni di loro (De Ligt, Bentancur) hanno maturato con la Juventus già una discreta esperienza anche nelle competizioni europee.

Chiesa è partito forte e si è già preso la Juve, Kulusevski con Allegri dovrà trovare continuità. Dalle new entry Locatelli e Kean, giovani ma con un bel bagaglio alle spalle, ci si aspetta che facciano fare alla squadra il salto di qualità. La freschezza dei nuovi, unita all’esperienza dei senatori (che alla corte di Madama non mancano) può diventare un mix vincente. A Kaio Jorge (attualmente infortunato), che è il più piccolo della compagnia, verrà lasciato il tempo di crescere e imparare. La giovin Signora è un progetto a lungo termine.

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