La gara da dimenticare di Arnautovic: contro il Verona un disastro, non ne indovina una

Perde il pallone nell’azione del pareggio dell’Hellas, salva la porta di Montipò con una sfortunata parata di schiena e non segna di testa il 2-1 da un metro. In 29 minuti, recupero compreso, tocca 5 palloni e non fa neppure un passaggio…

Andrea Ramazzotti

6 gennaio 2024 (modifica il 7 gennaio 2024 | 15:03) – MILANO

Non è stata la sua partita. Perché Lautaro è tornato titolare dopo due gare in infermeria e lui è scivolato di nuovo in panchina. Ma soprattutto perché, quando è entrato in campo al 73′, Marko Arnautovic non ne ha azzeccata una. L’assist di tacco contro il Lecce per la rete di Barella e il gol del momentaneo 1-0 a Genova cancellati (o comunque momentaneamente dimenticati) dai 29 minuti, recupero compreso, giocati contro l’Hellas. Una mezzora scarsa nella quale allo sconsolato austriaco non ne è girata una per il verso giusto.   

CHE ERRORI

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Partiamo da una constatazione: Arnautovic non è stato fortunato negli episodi che lo hanno visto protagonista. Perché una manciata di secondi dopo aver sostituito Thuram, non è riuscito a difendere un pallone, Magnani glielo ha strappato e ha avviato l’azione del pareggio di Henry. Anche all’attaccante francese era capitato di non vincere qualche duello a metà campo e di dare il via alle ripartenze avversari. Marko, però, ha perso il primo corpo a corpo e soprattutto nella stessa azione i gialloblù hanno trovato l’1-1. Sfortunata è stata la “parata” che ha evitato il 2-1 al 79′: sulla punizione di Dimarco, “spizzata” di Pavard, tocco con una spalla di un difensore del Verona e poi miracolo di Montipò, con la palla che però probabilmente sarebbe entrata in porta se con la schiena l’ex attaccante del Bologna non l’avesse respinta. E poi al 92′, sul cross di Acerbi, ancora Marko in area, a un metro (o poco più) dalla porta avversaria, ha spostato l’avversario, ma non ha trovato il modo per impattare la sfera con la testa e per depositarla in fondo alla rete. Incredibile ma vero. Alla fine, dopo il rigore calciato sul palo da Henry, ha esultato come e più degli altri. Se l’Inter non avesse vinto, chissà per quanto gli avrebbero fischiato le orecchie…

ZERO PASSAGGI

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A confermare la giornata da dimenticare ci sono anche le statistiche post partita, con cinque palloni toccati, zero passaggi fatti, sette duelli con gli avversari e solo uno vinto. Insomma, non ha dato quello che Inzaghi si aspettava dopo le ultime due prestazioni incoraggianti. E adesso? Ufficialmente in viale della Liberazione non cambia niente e la musica è sempre la stessa: non sono previsti interventi nel reparto avanzato a meno che Arnautovic o Sanchez non chiedano di essere ceduti. L’austriaco è più complicato da “muovere” rispetto al cileno perché è arrivato in prestito con obbligo di riscatto per complessivi 10 milioni (ha firmato un biennale), mentre l’ex Marsiglia è stato messo sotto contratto (annuale) dopo che si era liberato dal Marsiglia. Nessuno dei due pensa di lasciare Milano a gennaio. Almeno per  il momento. E così la ricerca di un’altra punta da parte di Marotta, Ausilio e Baccin è bloccata. Anche in questo caso… almeno per il momento. 

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