La fuga, le rimonte, il calo, le imprese con Juve e Dea: così il Diavolo è tornato in alto

I rossoneri sono rimasti imbattuti per 15 partite, poi sono scesi fino al quinto posto: la Champions s’è allontanata più volte, ma a Bergamo è arrivata la festa

Francesco Pietrella

25 maggio – Milano

Il “contagiorni” s’è fermato domenica a 2.630. Sette anni e poco più. Il tempo passato tra l’ultima notte di Champions milanista e la riconquista del posto nell’Europa che conta di più. Era l’11 marzo 2014, ottavi di finale: l’Atletico del Cholo e i diavoli di Allegri, un guizzo amaro di Kakà in mezzo a 4 gol incassati. L’ultima cartolina del Milan nella coppa dei grandi, strappata via da Pioli dopo la vittoria contro l’Atalanta. Nel 2015, con la Lazio, rifilò un poker al Napoli all’ultima giornata qualificandosi ai preliminari (poi persi contro il Bayer Leverkusen). Stavolta sarà dentro da subito e scatterà un’altra foto, mettendola in mezzo a tutti i momenti di svolta raccolti nel corso dell’anno.

L’imbattibilità

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Il Milan di nuovo in Champions è un insieme di fotogrammi, molti a colori e qualcuno in bianco e nero, perché il gruppo ha saputo rialzare la testa dopo momenti difficili. Un po’ meno a inizio stagione: Ibra e compagni sono rimasti imbattuti per 27 partite in campionato, da Milan-Genoa 1-2 dell’8 marzo 2020 a Milan-Juve 1-3 del 6 gennaio 2021. Dieci mesi senza sconfitte. La prima parte di questa stagione ha regalato vittorie importanti: Inter (2-1), Lazio (3-2), Napoli (1-3). Undici vittorie e 4 pareggi nelle prime 15 giornate del 2020-21. Ottimo inizio. Mattoncini importanti per il gran ritorno in Champions.

I gol nel recupero

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Cartoline dal novantesimo e oltre. Il Milan ha segnato 7 reti sul gong, 4 di queste decisive. Se togliamo i guizzi di Leao e Hauge e il rigore di Kessie contro Parma, Napoli e Atalanta a risultati già acquisiti, gli altri sono stati tutti gol pesanti. Kessie al 97’ di Milan-Udinese (1-1 su rigore), Ibra al 93’ in Milan-Verona (2-2) e due volte Theo. Prima contro il Parma, 2-2, e poi contro la Lazio, 3-2 al Meazza con gol su calcio d’angolo. Punti pesantissimi, tutti a colori.

Le rimonte

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Istanti decisivi. Il Milan ha rimontato 6 volte il risultato (5 pareggi e una vittoria). Guizzi fondamentali per la Champions. Eccoli: Milan-Verona (da 0-2 a 2-2 con Ibra e l’autorete di Magnani), Milan-Parma (altra rimonta con 2 gol di svantaggio, riacciuffata da Theo), Milan-Genoa (due volte sotto, poi altro 2-2), Milan-Udinese (1-1 con rigore di Kessie a dieci secondi dal gong), Milan-Samp 1-1 (Hauge decisivo) e Fiorentina-Milan 2-3 (da 2-1 a 2-3 con Diaz protagonista).

Le rinascite

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Reagire e rialzarsi. Due vittorie per raccontare il gruppo Milan: la prima con la Roma, 1-2 all’Olimpico dopo due sconfitte di fila (Spezia, Inter); la seconda con il Benevento (2-0), anche qui dopo due k.o.. Il Milan perde con Sassuolo e Lazio e scivola addirittura al quinto posto, fuori dalla zona Champions. È la prima volta da inizio stagione. Si parla di beffa, di una qualificazione che sfumerà ancora e di un gruppo stanco. Riflessioni spazzate via: dopo il 3-0 incassato a Roma il Milan si compatta e infila tre vittorie di fila con altrettanti clean sheet (Benevento, Juve, Toro). Sembra la svolta Champions, poi arriva il passo falso col Cagliari. E bisogna attendere un’altra settimana prima dell’apoteosi con la Dea.

Tris alla signora

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L’immagine più bella. Dopo dieci di anni di sconfitte e beffe, il Milan torna a vincere a Torino con la Juve e lo fa con una prova… da Champions. Tris secco, senza scuse, alla squadra guidata dall’uomo che di Coppe dei Campioni ne ha vinte 2. Tutte con i rossoneri. La prima a Manchester e la seconda ad Atene. Andrea Pirlo era sempre lì. Destino. Diaz, Rebic e Tomori mandano i bianconeri a -4 (-3 in realtà, ma un punto in più per gli scontri diretti a favore). Manifesto di un rendimento in trasferta da record: 14 vittorie lontano da San Siro. Come l’Inter nel 2006-07. Contro il Toro arriva il primato (0-7), ritoccato ulteriormente (16 successi “on the road”) sbancando il campo dell’Atalanta nella sera che è valsa Champions. Numeri difficili da eguagliare, all’interno di una stagione impossibile da dimenticare.

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