La Fiorentina si coccola Bianco, il piccolo Barella

FIRENZE – Uno zaino pieno di sogni, il più bello dei quali realizzato proprio nello stadio che lo ha visto crescere passo dopo passo nel solco dei più grandi. Il cellulare di Alessandro Bianco non ha smesso di vibrare nemmeno per un istante dopo l’esordio da titolare in Serie A e questo nonostante l’emozione di calcare per la prima volta un campo da calcio in prima squadra l’avesse già vissuta nell’agosto 2021. Giocare per i tre punti in campionato, però, fa sempre un altro effetto e di questo si sono resi conto dalla tribuna del Franchi babbo Mario e tutta la famiglia Bianco, arrivati da Torino per la gara contro il Monza spinti dalla sensazione che quella con i brianzoli sarebbe stata una serata da incorniciare. Detto, fatto: nonostante Italiano in settimana avesse parlato meno del solito col classe 2002 (che non pareva convinto di partire dal 1’), quando mercoledì Bianco ha raggiunto il ritiro è stato informato che quella maglia in mediana sarebbe stata sua.

Che festa

Brividi, lungo la schiena e nelle gare. Eppure a cancellare tutte le paure ci hanno subito pensato i 31mila del Franchi, che hanno applaudito ogni giocata del centrocampista fin quando dopo 64’ di lotta ha lasciato il campo per Amrabat. Il dopo partita, per Bianco, è stata un’autentica festa: e non solo quella che gli ha riservato a casa il coinquilino ed ex compagno di Primavera Toci (che lo ha accolto alla porta con tanto di champagne) ma prima ancora quella con la famiglia e l’agente Galli in una pizzeria nei pressi dello stadio. Niente voli pindarici, dunque: anche nella serata dell’esordio in A, il menù del “piccolo Barella” (come tanti lo hanno già ribattezzato) è stato all’insegna dell’umiltà.

Primo rosso

Ovvero il valore che non gli è mai mancato, nemmeno quando nella sua gara d’esordio nel vivaio della Fiorentina (nel settembre 2018) si guadagnò un rosso diretto per fallo da ultimo uomo: peggior inizio non ci poteva essere eppure la storia, ad oggi, ha raccontato qualcosa di molto diverso. Non è dunque un caso che la Fiorentina dopo aver ascoltato le richieste più squadre (tra cui la Reggina) abbia deciso di blindarlo in viola: «Ma adesso deve poter avere più spazio per alzare il livello» ha raccontato di Bianco Matteo Cioffi, suo primo tecnico a Firenze: «Di lui mi sorprese subito la sua capacità di apprendimento e l’intelligenza in campo: farà strada». 

Italiano sul futuro di Amrabat: "Non ne abbiamo parlato..."

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Italiano sul futuro di Amrabat: “Non ne abbiamo parlato…”

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