La fidanzata avvocato, la mental coach, la pizza al kamut: nel mondo di Zappacosta

Davide Zappacosta è ritornato a casa, a Bergamo, città da dove la sua carriera ha spiccato il volo. Pochi vizi, poco lusso, molta normalità vi portiamo nella sua vita

La normalità della sua vita, le passeggiate fino al castello di Sora, l’amore con Camilla, avvocato della sua stessa città, il lavoro con la sua mental coach (la stessa di Jacobs), il ritorno a Bergamo, città da dove la sua carriera ha spiccato il volo prima di Torino, Londra, Roma e Genova. Per Davide Zappacosta il ritorno in Italia è un ritorno a casa anche se per casa, davvero, nella sua vita si intende solo Sora e quei legami che non lo lasciano mai. Perché il terzino dell’Atalanta ha un rapporto molto saldo con la famiglia, gli amici storici e le sue radici e tutto questo lo rende quasi atipico, tra i calciatori.

LE SUE PASSEGGIATE

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Pochi vizi, poco lusso, molta normalità nella vita del ventinovenne Zappacosta. Camilla è la fidanzata che, da tre anni, vive con lui e si divide tra Italia e Inghilterra. Si è laureata in giurisprudenza due anni fa, quando Davide si era appena operato al crociato, e non si aspettava di vederlo alla discussione della sua tesi. Invece lui, con tanto di tutore, si è presentato: “Non potevo mancare”, le ha detto. E questo racconta molto del ragazzo che è, quello per cui i piccoli gesti di ogni giorno hanno ancora un valore. Zappacosta ama camminare, rilassarsi in mezzo alla natura, e per fare una delle sue escursioni preferite non ha bisogno di andare chissà dove. Adora, infatti, arrivare al Castello di San Casto, che domina la città di Sora. Ci si arriva attraverso un sentiero, delimitato da mura poligonali, che costituivano già dal sesto secolo a.c. un perimetro ciclopico difensivo. Il Monte San Casto è posto in posizione strategica fra l’Abruzzo (Avezzano) e la Valle del Liri, e domina incontrastato la città di Sora. Camilla spesso lo accompagna, anche se da amante del fitness preferisce allenarsi in palestra o a casa con un’applicazione che le consente di variare ogni giorno tipologia di lavoro.

TESTA E CUORE

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Ragazzo molto generoso, appassionato il giusto di videogiochi, molto attento all’alimentazione (gli piace variare, questo è il periodo della pizza al kamut, ad esempio), Zappacosta e seguito da tempo da Nicoletta Romanazzi, mental coach, tra gli altri, del campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs. “Sto imparando sempre di più ad ascoltare il mio corpo, cosa che non facevo prima – le parole di Davide al sito della sua coach – . Sono diventato molto più sicuro di me stesso, molto più presente durante allenamenti e partite. Sento di aver trovato il giusto equilibrio mentale e fisico. Sto piano piano tirando fuori parti del mio carattere che sono indispensabili nel mio lavoro. Non avendo mai avuto a che fare con il mondo del coaching all’inizio ero molto titubante, insicuro se farlo o meno, ma allo stesso tempo molto curioso e proprio per questo ho deciso di iniziare. Avevo voglia di lavorare su me stesso”. E questo sta facendo, cercando sempre di trovare il giusto equilibrio tra testa e cuore. Quello, al momento, glielo ha conquistato del tutto la figlia di suo fratello, che è la principessa di zio, la bimba che lo aspetta a braccia aperte appena torna a Sora. Alla fine, nella vita di Zappacosta, tutto torna lì, nel Lazio, a casa sua. Tra le sue radici.

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