La favola di Matelica, città dello sport. Malagò: «Un modello da imitare»

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La favola di Matelica, città dello sport. Malagò: «Un modello da imitare»

Un nuovo campo sportivo all’avanguardia e il record di tesserati. Viaggio nella realtà che ha impressionato il presidente del Coni: «Qualcosa di incredibile, entusiasmante»

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CHE SPETTACOLO L’inaugurazione ha avuto poco dello spettacolo di provincia. Più di un migliaio di persone presenti e uno show di luci e musica da serie A. Malagò, impressionato, ha detto: «Non ho mai visto un evento come questo per l’inaugurazione di un campo. Qualche mese fa un signore è venuto nel mio ufficio e mi ha chiesto di venire a Matelica, quel signore era Mauro Canil, un visionario. Nel nostro paese avremo bisogno di più persone come lui perché lo sport si fa soprattutto sul territorio. Giro molto l’Italia, ci sono 8mila comuni e devo dire che non avevo mai partecipato ad una cosa di questo genere. Viva Matelica, viva lo sport, viva l’Italia!». Poi ha twittato: «Una vera festa dello sport oggi a Matelica per il nuovo campo sportivo… Piacevole incontrare chi continua a investire nello sport». Il giorno successivo, nel momento pieno di amarezza in cui ha annunciato in conferenza stampa l’interruzione della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, è ritornato sull’argomento per sottolineare quanto è forte la cultura sportiva nel nostro Paese: «Sono stato a Matelica. Su 10 mila abitanti 1.200 sono tesserati in società sportive. Incredibile. Sotto il diluvio non sapete che festa è stata fatta in questo nuovo impianto sportivo». 1.200 su 10.000 abitanti: ecco perché città dello sport. 

MALAGO’ AL CORRIERE: «MATELICA, UN ESEMPIO DA SEGUIRE» – Il presidente Malagò ha aggiunto ai nostri microfoni: «Ho scoperto una realtà incredibile, entusiasmante. Si tratta di un esempio da promuovere perché questa città vive lo sport come un aspetto irrinunciabile della quotidianità. Il nostro movimento ha un valore formativo formidabile, è un vettore di positività che riflette i propri benefici in ogni ambito, coinvolgendo l’intera collettività. Destinare attenzioni e risorse per lo sviluppo di una cultura che contempli l’attività motoria come punto di riferimento imprescindibile della politica sociale produce vantaggi inestimabili. Matelica può diventare ambasciatrice dell’importanza di un modello da imitare».

Il modello prevede una collaborazione forte tra pubblico e privato, un po’ come si tenta di fare anche a Roma, con il progetto del nuovo stadio giallorosso: «Sono un antesignano di questo principio che contempla la sinergia tra pubblico e privato per promuovere lo sport sul territorio, legandolo anche al discorso scolastico – ci spiega il presidente del Coni – Ne ho fatto un tema nevralgico del programma che mi ha portato alla Presidenza del CONI, perché può favorire lo sport per tutti. Immagino un utilizzo “ full time” delle strutture, sia in orario scolastico, che extrascolastico: ciò si può realizzare attraverso una collaborazione con le società sportive e con i privati che possono concorrere, sia in termini gestionali, che di strumenti finanziari necessari per gli interventi. Questo consente di ottenere un più favorevole rapporto costi-benefici. Ogni componente può recitare un ruolo da protagonista nell’attuazione di questo processo di vitale importanza. Oggi il tema sport non riguarda solo le scuole di sport e gli atleti di èlite, ma anche la terza e la quarta età»

LA TESTIMONIANZA – Per toccare con mano questa esperienza, siamo andati a Matelica. In città non si incontrano solo vicoli stretti dal sapore antico, caratteristici di queste parti. C’è anche un grande giardino in centro, ideale per il movimento dei più piccoli, e alcuni campetti da basket sparsi qua e là. Perché se il calcio è in vetrina ora, la pallacanestro è l’altra grande passione cittadina. Abbiamo incontrato due tra i protagonisti principali di questo “miracolo” sportivo, divisi dalla politica, ma in questo caso uniti per il bene della città: il presidente del Matelica Canil e il sindaco Delpriori. Uno sulle tribune del campo sportivo, l’altro nel suo ufficio in Comune: entrambi a loro agio, nel loro ambiente. Ci hanno raccontato la storia di questa eccellenza del panorama locale, sempre in evoluzione. «Lo sport è una colonna portante dell’educazione e della formazione», dicono entrambi. Ma le loro non sono solo parole, i fatti già parlano. Quei fatti che hanno impressionato il numero uno dello sport italiano. E che fanno di questa splendida cittadina immersa nel verde marchigiano un esempio. 

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