La Cremonese richiude lo stadio. I mille ammessi tutti senza mascherina, prossima a porte chiuse

In troppi senza mascherina, allo Zini di Cremona riaperto a mille spettatori per la partita di Serie B contro il Cittadella.

E così la Cremonese, per precauzione e d’intesa con le autorità competenti, ha deciso di richiudere lo stadio mercoledì. In occasione dell’incontro di Coppa Italia con l’Arezzo: di nuovo a porte chiuse.

La nota della Cremonese: prossima partita a porte chiuse

“Preso atto delle criticità emerse nel corso della gara di campionato Cremonese-Cittadella, relative al rispetto del mantenimento del posto assegnato agli spettatori all’interno dell’impianto sportivo e sull’uso obbligatorio della mascherina per l’intera durata dell’evento, come previsto dall’ordinanza regionale, si ritiene opportuno che la partita di Coppa Italia Cremonese-Arezzo del 30 settembre sia disputata a porte chiuse – si legge nel comunicato diramato dalla Cremonese -.

Il provvedimento viene adottato al fine di organizzare nei minimi dettagli un piano operativo da attuare dalla prossima gara di campionato in programma allo Zini. Con lo scopo di tutelare al meglio la salute della comunità e la stessa Unione Sportiva Cremonese dagli oneri inerenti la responsabilità in capo alle società organizzatrici degli eventi”.

Ricciardi: “Stadi aperti al 25%, al momento impensabile”

“Come consiglieri e tecnici, con questa circolazione del virus abbiamo privilegiato la riapertura delle scuole. Rimettendo in circolazione 10 milioni di persone all’interno di ambienti chiusi, ma non è pensabile aprire a migliaia di persone negli stadi”.

Lo ha spiegato a Buongiorno su Sky TG24, Walter Ricciardi, membro dell’esecutivo dell’Oms e consulente del ministero della Salute, in merito all’aumento della capienza fino al 25% negli stadi.

“Ora – ha sottolineato Ricciardi – non è pensabile, sarà pensabile se effettivamente continueremo a tenere la circolazione del virus sotto controllo”. (fonte Ansa)

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