La Champions che parla italiano, super Laurientè, la bici di Ganna e…

Con Ancelotti, Pioli, Spalletti e Inzaghi siamo ancora noi i maestri. Su Sportweek troverete anche l’intervista all’attaccante del Sassuolo protagonista a sorpresa della Serie A. Focus sulla Roubaix

A volte ci buttiamo un po’ troppo giù. L’ex campionato più bello del mondo a cavallo del millennio è stato superato, per qualità e fatturato, dalle principali leghe europee, Premier in testa: non è più neanche una notizia, ma una realtà consolidata. Poi però ci ritroviamo con tre squadre italiane, Napoli, Milan e Inter, tra le prime otto d’Europa e se è vero che la Serie A non ha più la forza economica e i campioni di 15-30 anni fa il merito dev’essere in parte dei cervelli, gli allenatori. E infatti fra le otto di Champions ai quarti di finale ne troviamo quattro guidate da italiani: Spalletti al Napoli, Pioli al Milan, Inzaghi all’Inter e Ancelotti al Real Madrid. E’ la dimostrazione che i nostri tecnici continuano a essere maestri, a fare scuola indipendentemente dal tipo di calcio propugnato, offensivo o tradizionalista che sia. Non per nulla hanno vinto 12 delle 67 edizioni della Coppa dei Campioni/Champions League, più di quelli di qualunque altro Paese. Ecco perché, con l’approssimarsi dei quarti di finale, abbiamo dedicato ai nostri fantastici quattro la copertina di Sportweek in edicola sabato con la Gazzetta dello Sport, come al solito al prezzo complessivo di 2 euro. Valutati in esclusiva, uno per uno, da un professore come Arrigo Sacchi.

FACCIA A FACCIA

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L’intervista che vi proponiamo questa settimana è quella con Armand Laurienté, l’attaccante francese del Sassuolo che dopo essere giunto nell’anonimato in Serie A l’estate scorsa adesso esibisce numeri (terzo per dribbling dietro a Kvaratskhelia e Leao) che stanno attirando l’interesse delle grandi. “Il dribbling – ci spiega – è una possibilità. Quando non c’è l’opportunità del passaggio immediato, ho la possibilità di crearmela attraverso il dribbling. Guardo come si muove il difensore, dove va, e poi, oplà, scarto dall’altra parte. Ma non è un obbligo né fine a se stesso: serve appunto a procurarsi l’occasione di un assist o di un tiro. Per essere al livello di Kvara e Leao, gli esterni migliori in Italia, devo però diventare più efficace”. Anche sui calci di punizione: “Ci metto molta forza – racconta – e basta che ci sia una minima differenza nella postura del corpo o del piede che il pallone, invece che in porta, finisca nel parcheggio fuori dallo stadio”. E ride sotto le treccine che ogni mattina gli fa la fidanzata. Tra le rubriche troverete invece la Top 11 di Salvatore Schillaci, un omaggio alla squadra di Italia ’90 che lo trasformò in pochi giorni nel calciatore più famoso del mondo; il Giallo, stavolta quello della morte 40 anni fa in un incidente stradale di Lutz Eigendorf, il calciatore della Germania Est forse punito dalla Stasi per essere passato all’Ovest; e l’Icon, dedicato a Marcelli Lippi in occasione dei suo 75° compleanno. Non solo calcio, però, sul nostro magazine. In vista della Parigi-Roubaix vi spieghiamo con quale mezzo Filippo Ganna affronta domenica la regina delle classiche, una Panarello Dogma F in fibra di carbonio che pesa appena 7,2 chili e costa oltre 15 mila euro: dal manubrio ai rapporti, dalle ruote alle gomme, la bici dell’italiano ai raggi X. Quindi un omaggio all’Olimpia di basket e al suo storico coach, Dan Peterson, che ha scritto un articolo per noi in occasione della festa in suo onore di domenica scorsa, quando è stata ritirata la maglia n. 36, l’anno di nascita suo e del club milanese. Infine un reportage da Barcellona dove, a vent’anni dalla vittoria della Coppa America, Alinghi sta preparando con una barca di ultima generazione il nuovo assalto al trofeo velistico più antico del mondo, l’anno prossimo nelle acque catalane. Dunque buon vento, e buona Pasqua, a tutti.

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