La Cassazione dice no ai legali Juve, l’inchiesta Prisma resta a Torino

Gli avvocati del club avevano chiesto lo spostamento a Milano, sede della Borsa. Sulla competenza territoriale deciderà il giudice dell’udienza preliminare

Almeno per ora resta a Torino l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus in cui gli ex vertici sono indagati per manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali di società quotata in Borsa, emissione di fatture false e ostacolo dell’esercizio delle funzioni dell’Autorità di vigilanza. La richiesta formulata dalla difesa di spostare il processo a Milano, sede della Borsa, è stata dichiarata “inammissibile” dalla procura generale della Cassazione.

Procedura

—  

Sarà quindi il giudice dell’udienza preliminare, che deve ancora essere fissata, ad esprimersi sulla competenza territoriale. Il no all’istanza dei legali della società bianconera è arrivato infatti per motivi procedurali: con la richiesta di rinvio a giudizio per 12 persone da parte della Procura di Torino del 30 novembre scorso “ne deriva che la richiesta di trasmissione degli atti ad un diverso pubblico ministero resta preclusa dal sopravvenuto radicarsi della competenza del giudice che procede innanzi a cui potrà essere sollevata la relativa eccezione”, sottolinea la Cassazione.

Precedente Ritiro Cristiano Ronaldo, rivelazione sconcertante | Tifosi senza parole Successivo Di Maria, quattro mesi flop alla Juve e poi una finale da Dio. Ora il futuro è un'incognita