La A si riempie, 1000 spettatori in ogni settore e niente striscioni: il via già il 4?

Sì delle Regioni al protocollo per la riapertura graduale, domani lo valuterà il Cts. Spadafora spera, ma Speranza frena: “Prima la scuola”

Ancora mille tifosi per le partite di questo weekend, ma la Serie A si prepara ad accogliere più pubblico dall’inizio di ottobre. La scadenza del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per lo sport potrebbe essere anticipata addirittura al 4, quando si giocherà la terza giornata di campionato, e gli stadi allora potrebbero ospitare fino al 25% della capienza, come sperano Figc e Lega. Ma con un limite in più: in ogni settore non potranno esserci più di 1.000 spettatori, tetto che potrebbe portare il pubblico sotto la soglia percentuale in diversi impianti di A.

Forbice Spadafora-Speranza

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La strada sembra tracciata e oggi è un giorno fondamentale. Come spiegato dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora davanti alla Camera: “Dovrebbe essere approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni un nuovo protocollo per una graduale riapertura degli stadi, che poi verrà sottoposto venerdì (domani, ndr) al Comitato tecnico scientifico per la riapertura graduale e in sicurezza di tutte le competizioni sportive, non solo del calcio”. Parole molto diverse da quelle pronunciate dal ministro della Salute Roberto Speranza, che in serata ha detto: “Oggi la priorità sono le scuole e non gli stadi”.

Regole blindate

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L’incontro che ha sbloccato l’impasse e sembra aver dato la spinta per allargare il bacino dei tifosi da ottobre c’è stato due giorni fa: Spadafora, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (governatore dell’Emilia Romagna), rappresentanze del calcio e di altri sport hanno condiviso la necessità di arrivare a un protocollo comune per riaprire un altro po’ l’Italia sportiva. Prevedendo una serie di regole “blindate” che il Cts esaminerà domani e salvo sorprese approverà per aprire tutti gli impianti, compresi quelli delle società dilettantistiche, sia all’aperto sia al chiuso.

Quanti tifosi in Serie A?

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I due tetti del 25% e dei 1.000 spettatori per settore riguarda le manifestazioni all’aperto, nei palazzetti invece si scende a 200 spettatori. Restando alla Serie A non è ancora chiaro davvero quanti tifosi potranno entrare negli stadi. Prendendo a esempio San Siro, il 25% del totale degli spettatori sembrerebbe difficilmente raggiungibile: la capienza totale è di 75.871 spettatori, i settori sono 11 (divisi tra i tre anelli), quindi almeno in linea teorica Inter e Milan potrebbero riaprire da inizio ottobre per 11 mila persone, mentre il 25% corrisponde a circa 19mila. L’Olimpico di Roma ha la Curva Nord, la Curva Sud, la Tribuna Tevere e la Tribuna Monte Mario, più i Distinti dentro le curve: quindi l’ok arriverebbe per 6 mila spettatori, anche se le categorie dei biglietti sono molte di più e quindi lo stadio potrebbe essere diviso in molti più blocchi. Al momento, comunque, le società restano in attesa. Comunicazioni ufficiali non ci sono state e forse già oggi si potrebbe avere qualche precisazione in più. Per quanto riguarda l’apertura dei vari settori, inoltre, va considerato che si cercherà di non sovraccaricare troppo gli ingressi.

Le posizioni

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“Il mio obiettivo è riavere i tifosi negli stadi – ha detto il ministro Spadafora –, ma in generale negli impianti sportivi, per tutte le discipline. Dobbiamo però farlo rispettando delle regole uniformi a tutti ed è quello che ci apprestiamo a fare”. Ecco perché secondo il documento che oggi verrà sottoposto al voto della Conferenza, non sarà ammesso l’ingresso negli stadi di “bandiere e striscioni” e apriranno solo quegli impianti che potranno “assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva e nominale del posto ai singoli spettatori”. Tutti dovranno indossare la mascherina per la durata dell’evento e restare seduti con l’obbligo del distanziamento di almeno un metro tra testa e testa: lo sport italiano che vuole più tifosi prova a ripartire da qui.

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