Kulusevski: “La Premier? Un altro sport. Non so cosa non ha funzionato con Allegri”

Parla Dejan Kulusevski. Lo svedese ha lasciato la Juventus per il Tottenham, chiamato da Fabio Paratici. Non avrà più Max Allegri come allenatore, ma un altro italiano: Antonio Conte. Profili diversi, entrambi con un passato (e un presente per il livornese) nella Juventus.

Intanto, lui parla a Sky: “Cosa non ha funzionato con Allegri? Non lo so, a volte il calcio è così. Ho trovato un po’ meno spazio e non sono riuscito ad essere me. Non sono riuscito a fare quello che ho dentro di me, ma la vita continua. Ho avuto tanti alti alla Juve, soprattutto nella parte finale della scorsa stagione, in cui ho finito benissimo, specie con la vittoria ottenuta contro l’Atalanta. Adesso gioco al Tottenham e sono molto contento qui”.

TOTTENHAM – “Il primo giorno che sono arrivato qui, ho visto come si allenavano e notavo che andavano a un ritmo molto più veloce. C’erano molti più scatti e c’era molto più contatto fisico. Alla Juventus è andata così, ora gioco al Tottenham e sono molto contento. Arrivare qui è stato fantastico perché sin da piccolo ho sempre voluto giocare In Premier League, è un campionato che guardavo in tv. Sono molto contento di essere in una città come Londra e in un club come il Tottenham, con dei compagni fantastici e uno staff molto preparato. Non vedo l’ora di fare bene qui e darò di tutto per fare del mio meglio. Il primo giorno ho visto il loro allenamento e mi ha stupito. Fanno un altro sport, molto più veloce e intenso, con tanti scatti e fisicità. Qui i falli praticamente non esistono”.

CONTE – “Innanzitutto mi ha dato il benvenuto e mi ha detto che da me vuole una mano soprattutto in fase offensiva, ma non mi ha chiesto niente di speciale. C’è solo da lavorare e guardare gli altri per entrare negli schemi, non è molto facile cambiare dall’Italia all’Inghilterra in un attimo, serve un po’ di tempo”.

QUARTO POSTO – “Conte si è arrabbiato molto e lo stesso vale per noi giocatori, non vogliamo perdere mai. Adesso abbiamo uno scontro diretto, si gioca ogni tre giorni e dobbiamo lavorare tranquilli per tornare a vincere. L’obiettivo è arrivare tra le prime quattro, è molto dura ma dobbiamo crederci. Io ci credo perché la squadra è molto forte. Per quanto riguarda gli obiettivi personali, invece, voglio essere felice e stare bene sia dentro che fuori dal campo con la mia famiglia: se sto bene posso fare tanti gol e tanti assist. Non so qual è il mio miglior pregio tecnicamente, ma posso dire che non mollo mai. Può succedere qualunque cosa, ma io so cosa voglio e tengo sempre la testa alta”.

 

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