Kulusevski ha perso il guizzo, ma la responsabilità non è solo sua

All’andata col Verona fu decisivo, una delle perle del suo inizio di stagione in una posizione di campo diversa da quella dove lo hanno portato i bisogni di Pirlo. La speranza? Il paradosso del ritorno di Morata

All’andata con il Verona Dejan Kulusevski fu decisivo. Entrato a mezz’ora dalla fine al posto di Bernardeschi di supporto a Morata e Dybala, lanciato in campo aperto sulla fascia con tanto campo davanti in cui sprigionare corsa e talento, mise a sedere l’avversario (Faraoni) e a meno di un quarto d’ora dalla fine infilò la rete che raddrizzò in tempo una giornata che si era messa male, sotto 0-1 in casa dopo il pareggio di Crotone. Per lo svedese era il secondo gol in quattro partite di campionato e cinque stagionali: nelle successive 25 di reti ne ha poi fatte solo altre tre, di cui due in Coppa Italia. Ritrovandosi oggi stretto nel paradosso di ritrovarsi imprescindibile per Pirlo proprio adesso che appare così distante dai giorni che gli hanno fatto conquistare il bianconero.

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