Koulibaly, si sfila anche il Psg: resta a Napoli? Ma i conti non tornano

Dopo il Manchester, anche i francesi dicono no alla richiesta di 70 milioni per il difensore senegalese. E se Gattuso e i tifosi gioiscono, De Laurentiis teme dopo i 170 milioni spesi tra giugno e luglio e lo stallo su Milik

I conti non tornano. A poco più di una settimana dalla chiusura del mercato, c’è qualcosa che tiene in ansia, Aurelio De Laurentiis. Per quanto riguarda il suo Napoli, tutto si è arenato. Non si acquista, ma non si vende nemmeno. Ed è forse questo il dato che maggiormente preoccupa dopo i 170 milioni di euro spesi tra gennaio e luglio per gli acquisti di Demme, Lobotka, Politano, Raahmani, Petagna e Osimhen. Le cifre immaginarie, calcolate prima dell’apertura del mercato, sono rimaste tali.

Si era parlato di un tesoretto di 160 milioni di euro che sarebbe stato costituito dalle cessioni di Koulibaly (80 milioni), Milik (40), Allan (40) e qualche altra operazione di medio conto. Il tempo non è stato amico, in ogni modo, per sostenere il progetto napoletano. Ci si trova di fronte ad un mercato devastato dalle conseguenze del Covid-19, molte società sono in crisi e non hanno la possibilità di acquistare. Il problema non è soltanto del Napoli, dunque, ma di un po’ tutto il calcio europeo, anche se in Premier League non hanno badato a spese per migliorarsi.

Flop in uscita

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Il Napoli, invece, deve fare i conti per bene se non vuole trovarsi accerchiato dalle passività. Eppure, stiamo parlando di uno dei pochi club in Italia che non ha debiti con le banche, che può sopravvivere serenamente alla crisi grazie alle riserve che ha accumulato in questi anni di gestione attenta. Dicevamo delle preoccupazioni del presidente. In effetti, De Laurentiis aveva calcolato certi introiti prima ancora che l’operatività commerciale desse un quadro più chiaro sulle potenzialità economiche dei club. Così ha potuto scoprire che il Manchester City, che ha inseguito Koulibaly fino all’altro giorno, si è sfilato dalla trattativa, indispettito dall’intransigenza dello stesso dirigente napoletano che non vuole saperne di fare sconti rispetto ai 70 milioni richiesti per cedere il difensore senegalese. Una situazione del genere ha riguardato anche il Psg, che l’avrebbe voluto offrendo una cifra addirittura inferiore. Probabilmente, finirà che Koulibaly resterà a Napoli, per la gioia di Gattuso e dei tifosi che in lui vedono il vero punto di forza di questo Napoli, a prescindere da Osimhen. Chi non gioirà, invece, sarà proprio De Laurentiis che con qui soldi avrebbe potuto mettere un po’ a posto le passività attuali.

Peso Milik

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Certo, se non dovesse andare via, Milik rappresenterebbe un peso per le finanze del Napoli. Al di là del mancato introito per la cessione del cartellino, il club dovrebbe continuare a pagarlo fino a giugno prossimo. E considerato lo stipendio di 3,5 milioni di euro (netti) è facile immaginarsi l’entità del danno economico considerato che Gattuso lo ha escluso dal suo progetto tecnico su indicazione dello stesso De Laurentiis. In questi giorni, Cristiano Giuntoli proverà a trattare col Tottenham per cercare un’intesa. Ma Mourinho non vuole spendere 30 milioni di euro. E poi, c’è la questione dei contratti in scadenza. Oltre a quello di Milik, c’è anche da trovare l’accordo con Hysaj, in scadenza a giugno. Se non dovesse arrivare la firma, il difensore albanese potrà accordarsi con un nuovo club già dal prossimo gennaio.

In entrata

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Ovviamente, senza cessioni non si acquista. E’ stato questo l’input dato dal presidente al direttore sportivo che continua a tenere sotto osservazione alcuni operazioni avviate, ma congelate in attesa di fare cassa. Intanto, pare che a Sokratis sia stato detto di guardare altrove, perché la conferma di Koulibaly lo escluderebbe per forza di cose. Manca l’incontrista. Gattuso vorrebbe Jordan Veretout, ma la Roma non è intenzionata a mollare. A meno che Giuntoli non si presenti con un’offerta di 40 milioni di euro e, allora, la discussione potrebbe anche aprirsi. Ma il tempo è poco: tra 8 giorni il mercato chiuderà e tutto potrebbe racchiudersi nelle tante chiacchiere che hanno movimentato un’estate davvero strana per il nostro calcio.

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