Kouame risponde a Milik, poi Perin salva la Juve: 1-1 a Firenze (con Vlahovic in panchina)

Seconda rete in 2 gare del polacco, poi il portiere respinge un rigore di Jovic nel finale del primo tempo e una conclusione di Amrabat al minuto 88

Squadra nuova, problemi vecchi. La Juventus rivitalizzata dal mercato, con Milik, Kostic, Paredes, Di Maria e Bremer tutti insieme dall’inizio, lascia altri due punti a Firenze dopo quelli buttati via (Allegri dixit) contro Sampdoria e Roma. Salvata da Perin sul rigore, la Signora ha evitato il colpo del k.o. ma non ha alzato il livello nel secondo tempo. Tutto questo con Vlahovic inspiegabilmente in panchina per 90’: va bene il riposo pre Psg, ma almeno per uno spezzone nella ripresa il serbo (4 gol in 4 gare) avrebbe fatto sicuramente comodo. Brava la Fiorentina a riprendersi dopo lo svantaggio e un brutto inizio e a non demoralizzarsi dopo il rigore fallito, sfiorando anche il 2-1 nel finale, evitato solo da un Perin in versione Superman.

MILIK DI PANCIA

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Allegri guarda inevitabilmente anche alla Champions, perciò oltre a Vlahovic risparmia Miretti e lancia Paredes e Di Maria dall’inizio, Bonucci recuperato ma va in panchina. In attacco c’è Milik, con Cuadrado che torna a fare il terzino destro e Danilo centrale di sinistra come con la Roma. Italiano, senza Bonaventura (motivi familiari) e Duncan (infortunato), punta su Maleh e piazza Jovic al centro del tridente com Kouame e Sottil, tutti e tre protagonisti, nel bene e nel male, del primo tempo. Già perché la Fiorentina va subito sotto (al 9’) ma poi non solo trova il pareggio ma ha anche l’occasione per andare in vantaggio, però la fallisce. Prima però c’era stato l’1-0 targato Juventus, frutto di una bella azione manovrata che sembrava l’antipasto di una partita finalmente da Signora: Di Maria per Locatelli, che fa la cosa più bella e decisiva innescando Cuadrado sulla destra, cross per Kostic che mette in mezzo per Milik: tocco di pancia e gol. Per l’attaccante di scorta 2 reti in una quindicina scarsa di minuti, il feeling con la porta di sicuro non gli manca.

KOUAME SÌ, JOVIC NO

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Peccato che Madama invece di spingere per provare a chiudere permette alla Fiorentina di salire e ritrovare coraggio. E soprattutto intorno alla mezz’ora s’addormenta su un angolo a suo favore, una disattenzione che le costerà cara: Di Maria si fa scavalcare sul rinvio, Sottil taglia il campo per Kouame che sulla diagonale non sbaglia. A campo aperto la Viola non perdona. Male l’argentino, ma anche la difesa che si fa trovare scoperta. Poco prima dell’intervallo l’episodio chiave: calcio di rigore concesso (dopo consulto con il Var) per fallo di mano di Paredes su cross di Sottil, mentre Jovic va sul dischetto Italiano si volta di spalle, forse perché ha un brutto presentimento: e infatti Perin, che ogni partita non perde occasione per dimostrare di essere molto di più un vice Szczesny, la devia con braccio destro quanto basta per deviare il pallone.

SUPER PERIN

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Grazie al suo numero 36 la Juventus resta in partita. Non solo: nel finale si esibisce in un altro intervento miracoloso su Amrabat, salvando il risultato. Nell’intervallo Allegri, accortosi quanto la squadra abbia sofferto a destra e che Di Maria, da poco rientrato dopo l’infortunio, non ne ha più, corre ai ripari: De Sciglio terzino e Cuadrado più alto. Italiano invece perde Milenkovic, costretto a uscire per problemi fisici, e manda in campo Quarta. Deludente Kostic, che infatti viene sostituito da Kean, sottotono McKennie e Cuadrado (anche lui rimpiazzato da Miretti). La Fiorentina, che nel frattempo immette Ikone e Mandragora, prova a vincerla più della Juventus, che invece si chiude nella sua area e pensa solo a resistere. Un dato su tutti: a parte il gol, i bianconeri non hanno mai più impegnato Terracciano. Allegri dice sempre che gli scudetti passano anche attraverso la sofferenza: ok, ma per vincere una partita bisogna anche costruire e la Juve continua a essere un oggetto misterioso: secondo tempo giocato troppo da provinciale.

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