Koopmeiners, un mese di Juve: le sorprese di Motta per esaltarlo a Genova

Ci sta girando intorno, Teun Koopmeiners, stringendo i cerchi come uno squalo. Sta girando intorno a gol e assist, tra il colpo d’esterno su cross di Cambiaso a Empoli, smanacciato da Vasquez; il colpo di testa all’indietro su cross di Yildiz rinviato da Olivera col Napoli e, sempre contro gli azzurri, il cross su cui lo stesso Olivera ha effettuato il retropassaggio non punito a Caprile e poi il destro troppo alto su assist di Cambiaso.

Cerchi sempre più stretti che Thiago Motta e tutto il mondo juventino confidano possano portare oggi a Marassi al primo morso, che sia un gol o un assist o magari entrambi. Che non solo per quello, ma soprattutto per quello, ovvero un’incisività in zona offensiva sublimata l’anno scorso da 15 gol e 7 assist, la Juventus lo aveva messo già a gennaio in cima alla lista dei rinforzi per questa stagione. Il primo, però, è stato l’ultimo. Koopmeiners è diventato un giocatore bianconero il 28 agosto e ha svolto il primo allenamento con i nuovi compagni il 29: seduta che per lui è anche stata la prima in gruppo dopo 25 giorni, ovvero da quando aveva spedito all’Atalanta un certificato medico attestante una situazione di stress (dovuto proprio al mercato) che gli impediva di lavorare agli ordini di Gasperini.

Koppmeiners, il feeling cresce

Il ventiseienne centrocampista olandese si è presentato comunque alla Continassa in buona forma, certificata dai 45 minuti che Motta gli ha subito concesso il 2 settembre contro la Roma e dalle successive tre partite giocate dal primo all’ultimo minuto, ma è chiaro che non potesse essere già al top. Così come è chiaro che non potesse, e non possa ancora, avere già un’intesa ottimale con i compagni, tra i quali peraltro Nico Gonzalez era arrivato a Torino tre giorni prima di lui e pure lui dopo un paio di settimane ai margini della Fiorentina.

Oggi però è passato un mese esatto dall’annuncio tanto atteso del 28 agosto. Un mese nel quale, grazie anche alla mancata convocazione nell’Olanda dovuta all’agosto da separato in casa a Bergamo, Koopmeiners si è dedicato a una full immersion di lavoro fisico e tattico per trovare brillantezza atletica e per affinare la confidenza con i principi di gioco di Motta e l’intesa con i compagni. Confidenza e intesa che di certo dovranno ancora crescere – in realtà non smettono mai di farlo – ma che di sicuro sono già molto più sviluppate rispetto all’esordio. E che oggi potrebbero essere declinate sul campo in modo diverso.

Le possibili variazioni tattiche di Motta

Nello svelare la formazione bianconera in conferenza stampa, Motta ha sorriso sibillino: «Ma non vi dico come giocheranno». Potrebbe essere stata una battuta e la Juve oggi si schiererà con il 4-1-4-1 visto finora, con Fagioli al posto di Locatelli come unico cambiamento tra centrocampo e attacco rispetto alla partita con il Napoli. O potrebbe essere stato l’indizio di un cambiamento che coinvolga anche Koopmeiners, magari allontanandolo un po’ dall’area, ma solo per permettergli di arrivarci meglio, senza schiacciarsi sulla linea difensiva di un Genoa atteso decisamente guardingo. L’olandese potrebbe essere, con McKennie, una delle mezzali di un 4-3-3 con Fagioli vertice basso. O fare coppia con l’azzurro in un 3-4-2-1, con il texano e il debuttante Rouhi sulle fasce e Gonzalez e Yildiz in appoggio a Vlahovic. Quel che è certo è che tutto il mondo bianconero si aspetta il suo primo morso.

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