Klopp: “Real favorito, ma il mio Liverpool vuole cambiare la storia”

PARIGI (FRANCIA) – “Il morale è quello giusto e abbiamo preparato la partita nel miglior modo possibile”. È uno Jurgen Klopp sereno e consapevole della forza del suo Liverpool quello che a Parigi parla in conferenza stampa alla vigilia della finale di Champions League contro il Real Madrid (in programma alle ore 21 di sabato 28 maggio allo ‘Stade de France’ a Saint-Denis). “Sappiamo che sarà una vera e propria battaglia e che affrontiamo il club più vincente d’Europasottolinea comunque il tecnico tedesco –, hanno vinto la Champions tredici volte, il loro allenatore tre e l’esperienza non è una dote che si può comprare. Noi non abbiamo la stessa esperienza, anche se non siamo così lontani. L’unica cosa a cui pensiamo è preparare al meglio la partita, ma non posso dire adesso come mi sentirei a provare l’emozione di vincere la mia seconda Champions”.

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La finale del 2018

Inevitabile affrontare il precedente del 2018, quando il Real sconfisse i ‘Reds’ in finale: “Ovviamente abbiamo tante motivazioni per far bene domani, vogliamo vincere, ma non credo che quello che è successo nel 2018 sia l’unica motivazione. Noi vogliamo cambiare la storia – dice Klopp, non abbiamo dimenticato quella finale, ma non giocheremo come se dovessimo collegare la partita di domani a quella di quattro anni fa, ci sono tante ragioni per dare il massimo di noi. Qualsiasi cosa tu faccia, fai esperienza, vale anche per le cose negative. Nel 2018 siamo stati bravi ad arrivare in finale, ma le circostanze non ci hanno permesso di giocarla al meglio, non avevo la panchina piena, avevamo tanti giocatrori importanti reduci da infortuni, abbiamo avuto problemi con Salah, con Karius che ha anche avuto una commozione cerebrale. Sicuramente si deve imparare dalle sconfitte e noi l’abbiamo fatto, ho perso tante finali nella mia vita, ma per fortuna le ultime le ho vinte. Ora il problema è che affrontiamo una squadra che non le perde mai, ma io sogno di vincere la Coppa e ho molta fiducia nei miei ragazzi, in questi anni hanno sviluppato una grandissima mentalità, siamo tutti uniti, ci sono grandi rapporti nello spogliatoio e sappiamo di far parte di un club enorme, mentre io so che i miei sono i ragazzi giusti per questo club. Non era coì quando sono arrivato. Il 2018 è stato importante, ma lo è stato ancor di più il 2019 quando la Champions – ricorda l’allenatore degli inglesi – l’abbiamo vinta”.

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Il campo di gioco

Klopp non è affascinato dalle polemiche sul terreno di gioco rifatto per l’occasione: “Forse non è la migliore idea possibile fare il campo nuovo poco prima di una finale, ma sarà uguale per entrambe le squadre e non ho alcun problema in merito. Siamo due squadre molto tecniche, non so in che condizioni sarà il terreno di gioco, ma ho visto scorrere bene la palla, per me va tutto bene”, dice il tedesco che poi si sofferma anche sull’importanza di Mané e sulle voci di mercato che riguardano uno dei suoi campioni. “Sadio sta vivendo il miglior momento della sua carriera, è in splendida forma, si è allenato benissimo e ha giocato benissimo, gli abbiamo chiesto molto, questo è vero, ma è stata una delle sue migliori stagioni, non mi importa nulla dei rumors di mercato, è completamente concentrato sulla partita, non è un problema per noi né per lui. È il momento sbagliato per parlare di mercato, ma in qualunque squadra giocherà il prossimo anno lui è e resta un giocatore fantastico. Meriterebbe il Pallone d’Oro e vincere la Champions aumenterebbe le sue chance”, dice Klopp che rassicura tutti sulle buone condizioni di Salah e poi elogia Keita: “È stato con noi diverse stagioni, ha giocato e si è allenato molto bene e con continuità, ha più esperienza e un’ottima mentalità.

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Una storia da cambiare

Il tecnico tedesco è consapevole che “significherebbe tantissimo vincere questa Champions, sappiamo bene di essere giudicati dai risultati delle finali, ma se sei un uomo di calcio sai altrettanto bene che ci sono anche altri aspetti, i ragazzi hanno fatto una stagione meravigliosa, poi è ovvio che la medaglia determini chi siamo. Così va il calcio, siamo pronti e la storia ci dirà come andrà, ma sono veramente orgoglioso di essere qui, abbiamo giocato tante partite complicate, abbiamo vinto due finali ai rigori, alcuni dicono che è fortuna, ma non è così. Ovviamente starò molto meglio se vincerò la partita, ma al momento posso solo pensare a cercare di prepararmi al meglio”. Difficile indicare una favorita, ma Klopp non si tira indietro e forse scaramanticamente scarica il peso sulle spalle di Ancelotti e dei suoi ragazzi: “La storia del club e il modo in cui il Real ha raggiunto la finale con tutte quelle rimonte, mi fa pensare che il Madrid è favorito, anche per l’esperienza che hanno, forse sono di un’altra categoria, ma se noi siamo al massimo delle nostre potenzialità possiamo essere la squadra più difficile da affrontare. Di sicuro il livello di fiducia dei giocatori del Real è molto alto e vi assicuro che questo è molto importante nel calcio, ma il Liverpool – conclude Klopp – vuole cambiare la storia.

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