Kean, garantisce Chiellini: la telefonata che ha sbloccato il ritorno alla Juve

Garante, fratello maggiore: in una parola, il suo capitano. Giorgio Chiellini ha avuto un ruolo decisivo nei momenti cruciali della decisione di riportare Moise Kean in bianconero. Il difensore livornese, incaricato da Max Allegri, ha chiamato l’attaccante – cresciuto nel vivaio della Juve e sbocciato alla Continassa – poco prima del grande passo. È stato una sorta di ultimo test, esame d’ingresso alla casa bianconera. Sì, perché due anni fa Moise era andato via anche perché i suoi atteggiamenti non erano adeguati al suo talento. Non veniva considerato pronto mentalmente per il grande salto. E in effetti se ne è avuta la riprova alla vigilia dell’Europeo: Roberto Mancini lo ha sempre stimato, tant’è vero che proprio nelle scorse ore ha anche deciso di richiamarlo in azzurro.

VOGLIA

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Così il colloquio con il leader storico è servito a saggiare la disponibilità di Kean, la sua determinazione a cogliere al meglio questa occasione. Moise è parso deciso a voltar pagina o, meglio, mettercela tutta per integrarsi nel gruppo. Sa benissimo che fare bene a Torino significa anche guadagnarsi un posto in Nazionale e per un 21enne
è una credenziale senza pari. In realtà non ci sono mai stati episodi disciplinari particolari. Quindi la Juve lo riaccoglie con uno spirito assolutamente sereno. Anche dalle parti di Coverciano non ha mai avuto atteggiamenti scostanti: per intendersi nulla a che vedere con i problemi che aveva avuto Balotelli, soprattutto con i nazionali di marca bianconera.

BRILLANTE

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Il franco colloquio tra Chiellini e il giovane allievo è stato franco e costruttivo e, ovviamente, è servito ai vertici societari per scacciare le ultime remore su questa operazione. Dopo aver faticato con Ancelotti nella prima stagione all’Everton, a Parigi Moise ha avuto una stagione brillante, con ben 17 gol. Quindi ha ricaricato le pile ed è impaziente di rivedere il campo e l’entusiasmo dello Stadium, la sua casa-madre.

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