Kean, ecco chi è il Balo 2.0 Marotta: “E se Raiola…”

Era solo questione di tempo, e quel tempo è arrivato: Moise Bioty Kean scende in campo con la Juventus in una gara di Serie A. Diventa così il primo nato nel nuovo millennio a esordire nel nostro calcio, è e lui a far cadere quel muro. Ed è un italiano figlio di genitori africani, dieci anni dopo Mario Balotelli, a cui più volte è stato accostato, per ruolo, tecnica, velocità, potenza e senso del gol: al ragazzo il paragone non dispiace affatto. Anche se nel paragone c’è anche l’esuberanza, non necessariamente in senso buono.

Festa a fine gara. Reuters

Festa a fine gara. Reuters

Marotta e raiola — Kean debutta a 16 anni, 8 mesi e 19 giorni, superando il “primatista” con la Juventus, Renato Buso (16 anni, 9 mesi, 24 giorni). Niente da fare per il primato assoluto, Moise non entra nei primi 10, ma questo conta poco. Ma il ragazzo ha già estimatori anche lontano da Torino, tanto che già prima del match Marotta su Mediaset Premium aveva iniziato a pensare al futuro: “Spero che Raiola non lo porti via, esiste sempre la correttezza frutto di trasparenza che esiste con Raiola. Ufficialmente non sappiamo chi è l’agente, penso che abbia tanti anni davanti, giocare nella Juve dovrebbe essere per lui motivo di orgoglio. Sta nel posto migliore. Se poi il discorso è economico allora è diverso. Il suo agente dovrebbe farlo ragionare, il dio denaro non deve essere fondamentale”.

piemontese — Il fisico è quello di un ivoriano, il percorso quello di un piemontese d.o.c.: nato il 28 febbraio del 2000 a Vercelli, dal Don Bosco è passato all’Asti, poi al Torino, infine alla Juventus. Coi bianconeri giocò una finale scudetto Giovanissimi sotto età, nel 2013-14, la stagione successiva, dopo una ventina di gol in 10 partite coi coetanei venne promosso con gli Allievi, e pur avendo due anni in meno era già imprendibile: gente che ha fatto tutta la carriera in A non ha avuto questo impatto. Già allora le big d’Europa andavano a vederlo: l’Arsenal mandava i suoi uomini, Psg e Manchester United sognavano di vendicare gli scippi di Coman e Pogba. Aveva ancora 15 anni, la Juventus ha provato a fargli firmare il contratto il primo giorno in cui era permesso, quello del 16esimo compleanno, Raiola ha frenato: prima doveva vedere come finiva la trattativa Pogba. È finita come voleva lui, per cui ora i bianconeri sono tranquilli, anche se la firma non è ancora arrivata (anche se il contratto sarebbe pronto): ha continuato a raccogliere gol e partite sotto età – incluso un Europeo Under 17 con l’Italia – l’ingaggio che potrà chiedere cresce di mese in mese. Il procuratore più importante del mondo aveva deciso di portarlo via già in estate, provò a convincere la Juve a darlo in prestito in B o nella serie A olandese, ottenne in cambio ampie rassicurazioni sul suo percorso di crescita.
repertorio completo — Il primo gol nel campionato Primavera è arrivato quest’anno, alla seconda giornata contro il Bari, perché la prima, contro l’Udinese la saltò perché era con la nazionale: non a caso, è l’unica gara in cui la squadra di Fabio Grosso non ha segnato. Tecnica e potenza sono da centravanti vero, velocità e capacità di saltare l’uomo gli consentono di giocare seconda punta, volendo anche da esterno d’attacco, anche se piuttosto offensivo. Allegri, del resto, lo ha chiamato la prima volta quando si è fatto male Marko Pjaca, e la Juventus, almeno per quest’anno, non ha certo bisogno di altri centravanti.

 Francesco Oddi 

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