Kean, arriva la multa della Juve. E ora anche la conferma è a rischio

Il fratello lo difende (“Tante offese, ma è più decisivo di Vlahovic”), ma la Juve non intende fare sconti. Anzi…

Moise Kean c’è ricascato. L’espulsione lampo dell’Olimpico, 40 secondi dopo l’ingresso in campo nel recupero di Roma-Juve per la reazione su Gianluca Mancini, s’aggiunge al ritardo di inizio stagione che era costato all’ex Psg l’amichevole contro l’Atletico. Se la tempistica per il ritorno in campo la stabilirà il giudice sportivo (almeno 2 giornate, come Di Maria per il fallo di reazione in Monza-Juve), alla Continassa stanno quantificando l’importo della punizione economica. Perché stavolta, come anticipato a caldo da Massimiliano Allegri, “Moise ha sbagliato e chiesto scusa. Ma con l’espulsione ha messo in difficoltà la squadra e subirà una grossa multa”.

Soldi

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L’ingenuità è stata pesante e alla punta potrebbe costare da una cifra intorno ai 20-25 mila euro (5% dello stipendio mensile lordo) a una ben superiore nel caso in cui alla Continassa decidano di usare davvero la mano pesante come fatto intendere dal tecnico. La decisione verrà presa in tempi rapidi. Intanto le critiche sono arrivate sui social e immediata è stata la difesa del fratello di Moise, Giovanni, con una storia su Instagram: “Vi dovete vergognare voi, non lui. È un ragazzo che viene fischiato sempre e ha fatto praticamente lo stesso numero di gol dei vostri beniamini. Viene insultato per qualsiasi cosa faccia e anche quella che non fa. Nonostante sia stato più decisivo di Dusan nelle ultime partite, viene mandato in campo a un minuto dalla fine. Vi domandate perché non ci sono giocatori italiani, li massacrate a ogni partita”. Una cosa è sicura: tanto Allegri quanto il responsabile dell’area sport Francesco Calvo e soprattutto il d.s. Federico Cherubini avrebbero fatto volentieri a meno di questo caso. Già, perché la “ricaduta comportamentale” di Kean arriva dopo mesi in cui il tecnico livornese, spesso anche duro con lui in passato, lo aveva lodato pubblicamente per gli atteggiamenti più che per i gol (7 in 20 presenze): “Ora è difficile lasciare fuori Kean – disse Allegri -. È dimagrito, cresciuto a livello mentale e maturato. È diventato un giocatore importante”. Punire Kean, seppure ci sia già passato negli anni scorsi e lo conosca meglio di tutti dai tempi delle giovanili, sarà ancora più difficile per Cherubini, il principale sponsor del ritorno di Moise alla Juve. Negli ultimi giorni dell’agosto 2021 il dirigente, colto in contropiede dal trasferimento di Cristiano Ronaldo al Manchester United, occupò la casella lasciata libera dal cinque volte Pallone d’Oro investendo più di 30 milioni tra prestito, riscatto e bonus per riportare a “casa” Kean, reduce dalla cessione del 2019 all’Everton e dall’ottimo prestito del 2020-21 al Psg (17 reti).

Non è un mistero che la Juve non sia stata contenta della prima stagione di Kean (6 gol in tutto) e che se non fosse stato per la situazione contrattuale (prestito biennale con obbligo di riscatto dall’Everton) probabilmente lo avrebbe ri-salutato in estate. Segnali incoraggianti, invece, sono arrivati quest’anno. Se basteranno per la conferma, al netto dell’episodio di Roma, si capirà nei prossimi mesi. Dipenderà dalla Juve, con o senza Coppe, e dagli eventuali club pronti a mettere sul piatto una cifra analoga a quella investita da Cherubini nel 2021.

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