Kalulu merita un posto da titolare, ma Pioli ritrova anche Romagnoli. Chi gioca adesso?

Il tecnico deve decidere se promuovere stabilmente il match-winner con l’Empoli o se puntare sull’esperienza del capitano, che a giugno potrebbe salutare il Milan

Il rendimento di Kalulu impone un paio di domande: “E adesso che si fa con Romagnoli? Chi gioca accanto a Tomori?”. Il francese ha fatto un paio di salti lungo le gerarchie di Pioli, soprattutto nelle ultime due sfide. Prima ha annullato Osimhen nello scontro diretto con il Napoli, partita da 7 accanto all’inglese, poi ha deciso la sfida con l’Empoli con un bel gol all’angolino. Alla voce ‘jolly’ c’è il suo nome. I tifosi lo chiamano “Pierino” e ne invocano la titolarità a più riprese. Si sono affezionati, gli vogliono bene, ne apprezzano il carattere. E Romagnoli? Quale potrebbe essere, tra i due, il partner ideale di Tomori in queste ultime 9 partite?

PERCHÉ KALULU

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Prima il francese. Classe duemila, 21 anni, 1617 minuti giocati, storia nota. Arrivato come terzino, Pioli l’ha spostato centrale con ottimi risultati (ruolo già ricoperto a Lione tra l’altro, con la fascia di capitano). Qualità principali: velocità, intelligenza tattica, pochissimi errori, una buona tecnica di base. Altrimenti un gol come quello contro l’Empoli non lo segni. Nelle ultime due partite in coppia con Tomori ha mantenuto la porta inviolata, un paio di 1-0 per puntare il titolo. A fine stagione il contratto sarà prolungato di un anno (2026) con aumento di stipendio. Parola chiave: futuribilità. Che poi è l’obiettivo della dirigenza, ovvero acquistare giocatori giovani e valorizzarli. Infine la duttilità. Kalulu ha giocato 12 partite da terzino destro, 4 a sinistra e 9 al centro. Fin dal debutto contro lo Sparta Praga, dove Ibra lo riprese perché indossava i guanti, si è sempre messo a disposizione. Qualità apprezzata da Pioli. A oggi è difficile rimetterlo in panca.

PERCHÉ ROMAGNOLI

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Su Romagnoli pende una Spada di Damocle grossa così, ovvero il contratto in scadenza a giugno. Al momento nessun segnale di rinnovo. Il Milan è rimasto alle parole di Raiola del 18 novembre: “Romagnoli vuole e può rimanere”. Quattro mesi dopo la situazione non è cambiata. L’infortunio di Kjaer l’ha reso titolare, 25 partite e un gol, ma con l’Empoli è rimasto in panchina. Su di lui, inoltre, c’è il pressing costante della Lazio, la squadra di cui è sempre stato tifoso (famosa la foto in cui indossa la maglia biancoceleste). Rispetto a Kalulu ha di sicuro più esperienza, più tecnica, sa impostare, ma è meno veloce nell’uno contro uno. Sono centrali diversi. Con Tomori-Kalulu Pioli ha due difensori veloci e aggressivi, con Romagnoli un valore aggiunto sulla costruzione dal basso. Inoltre, Alessio resta il capitano. La fascia ha un peso. A inizio anno il Milan non l’ha ceduto perché Pioli ha preteso quattro centrali forti per le tre competizioni. Uscito dalla Champions, il Milan è ancora in corsa per lo scudetto e per la Coppa Italia. Romagnoli ha recuperato dall’infortunio rimediato nel derby ed è pronto per il Cagliari, prima della sosta per le nazionali in vista dei playoff. In palio il Mondiale. Poi sarà una lunga corsa verso il titolo. Al di là di chi gioca, Pioli è comunque al sicuro.

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